Dall’1 febbraio al 3 giugno del 2018 il MUDEC-Museo delle Culture di Milano celebra Frida Kahlo (1907–1954) con una grande e nuova retrospettiva.
E’ stata per noi una vera occasione per vedere finalmente in un’unica sede espositiva dopo 15 anni tutte le opere.
Queste provengono dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo.
In più c’è stata la partecipazione di autorevoli musei internazionali che presteranno alcuni dei capolavori dell’artista messicana mai visti nel nostro Paese. 

Frida Kahlo
Piedi, a che mi servono se ho le ali per volare? F.K.

Frida Kahlo

Frida Kahlo nasce il 6 luglio 1907 a Coyoacán (Messico) ed è la figlia di Wilhelm Kahlo, a cui è molto legata affettivamente.
Uomo semplice e simpatico, ebreo, amante della letteratura e della musica e pittore emigrato in Messico dall’Ungheria.
Frida è sicuramente la pittrice messicana più famosa ed acclamata di tutti i tempi, diventata famosa anche per la sua vita tanto sfortunata quanto travagliata. 
Nei suoi ritratti raffigura molto spesso gli aspetti drammatici della sua vita, il maggiore dei quali è il grave incidente di cui rimane vittima nel 1925 mentre viaggia su un autobus e a causa del quale riporta la frattura del bacino. 

“Ho subito due gravi incidenti nella mia vita…
Il primo è stato quando un tram mi ha travolto
e il secondo è stato Diego Rivera.”

Frida Kahlo
frida

Sposò Diego Rivera nel 1929, illustre pittore e muralista (lui era al terzo matrimonio), pur sapendo dei continui tradimenti a cui sarebbe andata incontro. 
Nel periodo del loro soggiorno a New York, Frida si accorse di essere rimasta incinta, per poi avere un aborto spontaneo a causa dell’inadeguatezza del suo fisico, che le portò altro dolore.
Nel 1939 i due divorziarono a causa del tradimento di Rivera con Cristina Kahlo, la sorella di Frida, per poi ritrovarsi e risposarsi l’anno dopo. 
Pochi anni prima della sua morte le venne amputata la gamba destra, ormai in cancrena e morì di embolia polmonare a 47 anni nel 1954.
Fu cremata e le sue ceneri sono conservate nella sua Casa Azul, oggi sede del Museo Frida Kahlo.
Le ultime parole che scrisse nel diario furono:

“Spero che la fine sia gioiosa
e spero di non tornare mai più.”

Frida Kahlo
frida kahlo

La mostra al Mudec

Il nostro amore per il Messico e per la persona di Frida Kahlo, ci ha portato a Milano per un giorno, apposta per visitare il Mudec e la sua mostra Frida Kahlo: oltre il mito.
Per fortuna questa mostra non ha per niente deluso le nostre aspettative, è davvero da non perdere e ve la consigliamo sia per avvicinarsi all’artista, sia per capirla ed entrarci in contatto emotivamente.
Quando si entra in queste sale, ci si lascia trasportare nella vita e nel dolore di questa fantastica donna, che tante ne ha passate reagendo con una forza inaudita che possiamo solo immaginare. 

Abbiamo trovato questa mostra stupenda e curata in ogni dettaglio, ogni quadro, foto o lettera spiegata al meglio.
Se conoscete davvero vita, morte e miracoli di Frida potete fare a meno delle audioguide, come noi, ma se non la conoscete così bene sono essenziali le guide per cogliere al meglio l’amore e il dolore, per Diego, per il suo fisico, per la sua famiglia.
Al Mudec si entra davvero nel mondo di Frida Kahlo, attraverso le sue opere si arriva alla sua mente. 

Siamo rimasti rapiti da tutti i suoi dipinti e averli davanti, vederli dal vivo, ti lascia emotivamente provato.
Si arriva in fondo al percorso della mostra con la sua angoscia, con gli occhi lucidi e con davanti quello che si può definire il suo capolavoro (a nostro avviso), il quadro che rappresenta in maniera esemplare tutte le sue sofferenze fisiche, La Colonna Rotta

frida kahlo

Volete conoscere meglio Frida Kahlo?

Per conoscere meglio questa meravigliosa donna noi possiamo consigliarvi anche il film Frida, del 2002 interpretato da Salma Hayek, che è molto veritiero sulla sua vita e dove abbiamo ritrovato tantissimi riferimenti utili e autentici per poterla conoscere e amare.
Leggete anche Il diario perduto di Frida Kahlo di Alexandra Scheiman.

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