Ospitiamo con grande piacere l’autore Emiliano Fossati che oggi ci racconta la storia di Recco, il bel borgo ligure. 
Lasciamo la parola a lui in questo guest post e raccontateci anche voi nei commenti la vostra esperienza a Recco. 

Recco

Nella Riviera di Levante, la cittadina di Recco è situata di fronte al mare, a ponente del promontorio di Portofino.
Occupa la parte bassa della vallata del torrente omonimo, che scende con due bracci dai monti circostanti.

La storia di Recco

Il nome col quale era conosciuta dai romani era Ricina, come risulta anche da una carta stradale dell’epoca imperiale, sopravvissuta in una copia più recente, detta Tavola Peutingeriana.
Anticamente, sulla parte alta della valle esistevano pascoli e poi boschi.
Mentre la spiaggia, a levante della foce del torrente, permetteva la sosta delle imbarcazioni, che allora dovevano necessariamente costeggiare, per rifornirsi d’acqua.

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In epoca preromana c’era già un abitato, relativamente disperso, ma di una certa importanza per il fatto che Recco era un crocevia stradale.
Una prima strada proveniva da Genova seguendo il crinale (come del restotutte le strade romane) e attraversava il torrente per risalire a levante verso Ruta e Rapallo.
Un’altra strada ascendeva la valle sino a Uscio e al passo per  la Fontanabuona (vallata parallela alla costa).
Poi piegava a ponente verso il passo della Scoffera, che dà accesso alla pianura padana.
Il nodo stradale si trovava vicino al ponte che attraversa il torrente nell’attuale località di S. Rocco (proprio sotto il ponte dell’autostrada), e per questo era circondato in epoca medioevale da tre torri di difesa, oggi quasi irriconoscibili.

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Epoca romana

La sua importanza è cresciuta in epoca romana, specie quando è stata costruita la strada costiera (Aemilia Scauri) che andava da Luni a Genova.
Oltre a un ponte sul torrente, Recco disponeva di una “stationes”, cioè un centro di sosta e cambio di cavalli.
Dopo la caduta dell’impero romano d’occidente la Riviera restò sotto il controllo dell’impero bizantino. Con l’arrivo dei Longobardi nella valle del Po, il vescovo di Milano si rifugiò a Genova e ottenne anche il controllo di Uscio, Recco, Camogli e Rapallo, e loconservò anche dopo il suo ritorno a Milano nel 644.

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La strada costiera, non più mantenuta, diminuì l’importanza di Recco.

Cinque secoli dopo (1145) il controllo ecclesiastico fu trasferito al vescovo di Genova e, più o meno allo stesso tempo, la repubblica di Genova ottenne dal Barbarossa anche l’autorità sulla Riviera.
La raccolta delle decime era affidata a degli Advocates, che di fatto amministravano il territorio.
Dopo il 1223 Genova fece gestire Recco da Consoli, poi sostituiti da Podestà fino al 1606, quando fu costituito il Capitanato di Recco, dal quale dipendevano anche Sori e Bogliasco.
L’abitato è stato per secoli molto disperso.
Inizialmente il suo centro (burgus) sembra esser stato a una certa distanza dalla foce del torrente (probabilmente a levante del ponte attuale presso il santuario del Suffragio), spostatosi poi verso il litorale solo intorno al 1200.
Recco aveva sicuramente a quei tempi una certa importanza per il traffico e il passaggio di pellegrini, poiché disponeva di uno e poi di due ospedali.

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L’attività economica di Recco

L’attività economica è stata per lungo tempo basata sull’agricoltura: olivi, vite, castagne.
A questo si aggiungeva una attività mineraria per la produzione di calce sulle alture (nella località ancor oggi chiamata Calcinara) e l’esportazione di ardesia dalle cave a mezza vallata.
L’irrigazione a fondo valle era possibile grazie a pozzi artesiani.

Inoltre già nella seconda metà del 12° secolo pare ci fossero imbarcazioni di Recco che navigavano in Mediterraneo.
Uomini di Recco parteciparono alle spedizioni genovesi contro Pisa.
Anche la costruzione navale sulla spiaggia data probabilmente da quell’epoca per le necessità di Genova, ma lo sviluppo di cantieri importanti è documentato solo dal 1500 e proseguito fino al 1880, quando le navi di ferro hanno sostituito quelle in legno. 

Nel 1557 e nel 1646 Recco subì terribili incursioni saracene.

Fu per questo che la Repubblica di Genova fece costruire due castelli uno a levante e l’altro a ponente della baia.
Quello a levante fu posto accanto ad un oratorio dove era (ed è tuttora conservato) un crocefisso lasciato secoli prima da pellegrini provenzali diretti a Roma.
Nel 700, passato il pericolo, la fortificazione fu abbattuta per estendere la chiesa e edificare l’attuale convento.
Con Napoleone tutte le Riviere furono annesse alla Francia e alla sua caduta furono date ai Savoia come ducato di Genova. 
Fu nel 1819 che si costruì la strada carrozzabile da Genova a Recco che, grazie al traforo di Ruta, raggiungeva Rapallo. Recco ebbe allora una diligenza giornaliera per Genova. 
Nel 1868 arrivò anche la ferrovia e i cittadini di Recco intrapresero molteplici iniziative, quali una fabbrica di fiammiferi e una di mobili, oltre a quella di orologi da torre con clientela mondiale.
Una flotta navigava sul Rio della Plata e capitani di Recco passavano il Capo Horn con i loro velieri.

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Il XIX secolo

All’inizio del 900 si sviluppò l’attività balneare e si costruirono infrastrutture e alberghi, così che Recco divenne un centro turistico.
La seconda guerra mondiale fu epocale per la cittadina di Recco.
Al fine di distruggere il viadotto della ferrovia, che passava sopra l’abitato, gli alleati eseguirono ben ventisette bombardamenti dal novembre 1942 all’agosto 1943.
Distrussero completamente il centro del paese, ma riuscirono a colpire il viadotto solo a luglio.
Alla fine della guerra gli amministratori del Comune presero rapidamente in mano la ricostruzione cominciando già nel settembre 1945 ad affidare a un architetto la preparazione di un piano regolatore. Nel 1951 si inaugurò la nuova chiesa e nel 1960 si può considerare terminata la ricostruzione ex novo di tutto il paese. 
Ma già dal 1959 la squadra di pallanuoto Pro Recco aveva vinto il campionato italiano, iniziando così la sua ascesa fino a vincere il campionato europeo.

Focaccia di Recco

Il dinamismo dei suoi abitanti ha fatto sì che oggi Recco sia oltre che un centro commerciale, un centro turistico dinamico, rinomato anche per la gastronomia.
La focaccia col formaggio di Recco è stata inventata ai primi del 900, pare nell’osteria della Manuelina, partendo dalle tradizionali focaccette fritte, che si fanno tuttora nelle fiere.

Fonti:
V. Garroni Carbonara, Portofino e la costa da Nervi a Zoagli, Sagep editrice, 1979
S. Pellegrini, Recco, Avegno, Uscio, Storia di una vallata, Microlito Spa, 1983
C. Cambri, Recco nel Medioevo, ECIG 1990