Oggi siamo qui per consigliarvi un buon romanzo di formazione dell’autore italiano Elio Sabia, intitolato Vite sospese.
Noi siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla bellezza della storia che viene raccontata in questo romanzo.
Per questo vogliamo farvelo conoscere insieme al suo autore a cui abbiamo rivolto una bella intervista tutta da scoprire.

Vite sospese, di cosa parla?

Il protagonista del romanzo Vite sospese è Mario, o meglio ancora lui è il tramite per il vero protagonista, Gennarino.
Infatti al giornalista Mario viene data una vecchia valigia dove trova degli scritti dimenticati con cui trae un romanzo.
In questi quaderni si legge la storia di Gennarino, che vive negli anni ’30 tra Napoli e New York.
Tra la seconda guerra mondiale e la mafia americana.
Ci sono tutte le vicende umane di Gennarino nel corso della sua esistenza, una vita avventurosa ed a volte drammatica.
Ma in tutto il racconto sulla vita di Gennarino, c’è spazio anche per la storia di Mario.
Si sente talmente coinvolto dalle vicende che legge dai quaderni trovati nella valigia che arriva a fare parte di lui, fino in fondo.
L’autore descrive infatti anche le frustrazioni e le speranze del giovane Mario, che durante la scrittura del romanzo deve affrontare la sua vita.
Vita che non è proprio semplice, anche per colpa della sua compagna Camilla.

La storia di Gennarino è davvero appassionante e a tratti anche commovente, si legge davvero con curiosità fin da subito.
L’autore ha una scrittura impeccabile che trasporta il lettore nel suo mondo e riesce a trattenerlo tra le righe del racconto.
Vite Sospese ha ricevuto la “Menzione d’onore” dalla giuria del Premio Letterario Caffè delle Arti 2022.
In più la “Segnalazione di merito” del Premio Internazionale SAMNIUM 2022”.
E ogni altro premio sarebbe meritatissimo per questo romanzo di formazione, dove si trovano molti spunti di riflessione.
Sia la vita di Gennarino che quella del giornalista Mario, anche se in due archi temporali differenti fanno capire come le circostanze possono cambiare il destino delle persone.
Soprattutto persone che non si arrendono mai, come loro che sembra vivano vite parallele, tra scelte coraggiose, delusioni e conquiste.
Consigliato a tutti quelli che amano la letteratura e la narrativa, i romanzi avventurosi e storici, ma anche quelli di formazione.

Intervista all’autore Elio Sabia

Ringraziamo fin da subito l’autore Elio Sabia per questa interessante intervista, che ci aiuta a conoscere meglio lui e il suo romanzo.
Di lui sappiamo che è di Napoli ed oltre ad essere un autore di successo è un fisico di formazione e ricercatore.
Ma lasciamo la parola all’autore!

Salve Elio, raccontaci chi sei, come nasce la tua passione per la scrittura e come la coltivi.

Vivo a Napoli, città in cui sono nato e per la quale nutro un profondo rispetto.
Ho una formazione scientifica, sono un fisico, sono stato ricercatore (ora in congedo) presso i Centri di Ricerca dell’ENEA di Frascati e Portici.
Sono autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali nonché di libri specialistici.
Sono stato docente a scuole internazionali di specializzazione (NATO, Centro Ettore Majorana per la cultura scientifica).
Ho tenuto lezioni su invito al CERN di Ginevra.
Nella mia vita, oltre alla passione per la fisica e la matematica, ho coltivato l’amore per la narrativa che, seppure lontana dai miei interessi professionali, mi permetteva di dare sfogo al mio carattere un po’ nostalgico soprattutto del passato recente e remoto.
In età matura mi sono dedicato alla scrittura di romanzi, dopo anni di idee appena abbozzate, coniugando la passione per la scienza a quella della narrativa, realizzando così il desiderio giovanile che era stato accantonato a causa delle mie intense attività professionali.
Ho messo alla prova il mio spirito creativo, che in fondo è un ingrediente essenziale per portare avanti i progressi nell’ambito della Ricerca.
Ne sono nati tre romanzi e “Vite sospese” è il più recente (pubblicato da Europa Edizioni a marzo 2022). Ora che sono in congedo ho più tempo da dedicare alle mie passioni, leggo molto e mi lascio trasportare anche dalla cinematografia di mio interesse.
Coltivo la passione per la scrittura come protesta personale ai miei componimenti al liceo per i quali ottenevo voti non molto alti in antitesi alle materie scientifiche in cui eccellevo.
Una rivalsa contro me stesso e ne sono fiero: mai lasciare nulla di intentato nella propria vita è il mio motto.
E ora sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo o di antico da raccontare.

Da dove nasce l’idea e la struttura di questo romanzo, Vite sospese?

Avevo il desiderio di raccontare una storia che fosse a cavallo della seconda guerra mondiale e che giungesse ai giorni nostri, che contenesse una storia di emigrazione e di riscatto.
Volevo inserire nelle vicende una storia che si svolgesse in parallelo nell’epoca moderna.
Quindi legare due protagonisti vissuti in epoche diverse attraverso una struttura letteraria che lo permettesse: nasce così l’idea di un metaromanzo.
Il giornalista Mario viene in possesso di una piccola valigia nella quale trova una raccolta di quaderni numerati e con la copertina nera.
Incuriosito e impaziente apre il primo quaderno, comincia a leggere, prende appunti e infine decide che la storia del ragazzo Gennarino vissuto a Napoli negli anni ’30 del secolo scorso, autore di quei quaderni, merita di essere condivisa. Se ne appassiona e ne nasce un romanzo.
Mario durante la scrittura del romanzo è angosciato dalle frustrazioni di una vita per niente semplice, complice anche la compagna Camilla, ma è anche spronato dalla speranza che l’arte dello scrivere lo porterà lontano a raggiungere traguardi inimmaginabili.
L’idea dei quaderni di Gennarino mi fu ispirata durante una visita guidata al Tunnel Borbonico di Napoli, un lungo traforo al di sotto della collina di Pizzofalcone voluto da Ferdinando II di Borbone.
Abbandonato dopo la morte di Ferdinando II, fu riutilizzato solo durante la seconda guerra mondiale, come rifugio antiaereo per tenere al sicuro la popolazione che abitava nei pressi durante le innumerevoli incursioni dei bombardieri anglo-americani sulla città di Napoli.
In seguito fu adibito a deposito giudiziario fino agli anni ’70.
Durante la visita, la guida ci mostrava vecchi motocicli e automobili arrugginite, abbandonate in quei luoghi da decenni.
Quelle vecchie auto stuzzicarono la mia fantasia, immaginai che all’interno di una di esse potesse esserci ancora qualcosa appartenuta al proprietario, oppure dimenticata da qualcuno, pensai a un ipotetico ritrovamento di una serie di quaderni: diventeranno i quaderni di Gennarino rinvenuti in una vecchia valigia.
Poi una seconda ispirazione, mi trovavo al rione Sanità per un evento particolare e venni a conoscenza di una storia che sapeva di leggenda, ma mi piacque subito.
Si raccontava di un militare che, durante la seconda guerra mondiale faceva, come si diceva una volta, la corte a una ragazza che invece non ne voleva sapere di lui.
Ma il giovane era audace e ostinato e, approfittando del pericolo incombente dovuto all’allarme delle sirene, volle accompagnare la ragazza in uno dei tanti rifugi antiaerei.
Volle e pretese una risposta definitiva.
La donna gli rispose che avrebbe accettato di rivederlo, magari per fare una passeggiata, se uscendo dal ricovero una volta cessato l’allarme avrebbe visto qualche fiocco di neve: un evento altamente improbabile per una città come Napoli. Ma avvenne.
Da queste due ispirazioni ho iniziato a tessere una trama che poi si è intrecciata e ho dato sfogo alla mia fantasia.

Cos’hanno in comune i due protagonisti maschili, Mario e Gennarino, vissuti in momenti storici diversi?

Gennarino è intelligente, volitivo, determinato, viene da una famiglia povera ma è ambizioso e sa di potersi migliorare.
Ma ha anche una dimensione intima di sognatore, di poeta che affida le sue emozioni, i sentimenti e le riflessioni alla scrittura dei quaderni e non esita a seguire il suo cuore nei passaggi chiave della sua vita.
Mario è solare, accondiscendente e pronto anche ad affrontare la mala sorte durante la vita per niente semplice.
Complice la sua compagna Camilla, donna autoritaria, piena di sé, molto benestante che, nonostante faccia di tutto per non far pesare al giovane le loro differenti condizioni economiche, non può fare a meno di vivere negli agi.
Mario, anche lui sognatore come Gennarino, avverte queste differenze, anche se celate, e si butta a capofitto nella stesura del romanzo e, immedesimandosi nei panni di Gennarino, comincia ad apprezzare le donne che il suo personaggio incontra nel corso degli anni.
Per Mario la stesura del romanzo rappresenta, forse l’opportunità che aspetta da una vita ed è convinto del successo perché vede nelle vicende che ha narrato le storie di tante vite possibili e vere, molte delle quali sono “sospese” in attesa di un grande evento e se esso non si verifica rimane comunque la speranza che prima o poi qualcosa cambierà.
Mario e Gennarino, anche se vissuti in epoche diverse, sono legati intimamente da un filo invisibile costituito dall’amore per la scrittura, attraverso i quaderni con la copertina nera.

I personaggi femminili sono molto affascinanti, hanno un qualcosa di struggente dentro. Abbiamo notato una maggiore cura per queste figure, è così?

I personaggi del romanzo sono la voce dei manoscritti ritrovati e pertanto vengono a delinearsi con più o meno evidenza.
In particolare i personaggi femminili assumono le caratteristiche che ben si armonizzano con le storie che racconto.
Alcune di esse hanno il fascino del mistero perché la loro apparizione avviene, a esempio, in un ricordo del capitano Andrew Ferguson: Maria, figura evanescente e struggente.
Ci sono personaggi femminili principali e altri assolutamente secondari, ma anche per questi ultimi ho dedicato una certa attenzione nel delinearne il carattere e l’importanza nella scena narrativa.
E poi ci sono Irina e Rachele, personaggi centrali della storia.
Irina, donna passionale e travolgente che ispira anche profonda tenerezza, è il grande amore di Gennarino.
Un amore apparentemente impossibile racchiuso nel contesto dell’emigrazione italiana in America.
In circostanze drammatiche e in modo casuale entra (o meglio rientra) in gioco l’altro grande amore di Gennarino, Rachele.
Rachele è sognatrice, mite e paziente.
Gennarino e Rachele sono due anime gemelle, divise da una distanza sociale che solo l’eccezionalità della guerra riesce a colmare e sarà anche la guerra che li dividerà ancora una volta: “Vite sospese”.

Su un’isola deserta quali sono i tre libri che porteresti con te?

Forse tre libri sono pochi e onestamente avrei l’imbarazzo della scelta.
Ma forse, trattandosi di un’isola deserta in cui la solitudine potrebbe portarmi in un mondo magico e alternativo, sceglierei dei libri che mi riconducano al passato.
Sceglierei uno dei romanzi di fantascienza di Isaac Asimov, forse “Cronache della galassia” che mi è stato compagno nell’adolescenza con i suoi mondi lontani e assolutamente indimenticabili, e che mi ha avvicinato poi alla professione di fisico e ricercatore.
Poi sceglierei romanzi del ciclo medievale quali “La cattedrale del mare” di Ildelfonso Falcones o uno dei volumi di Ken Follett, mi viene in mente “I pilastri della terra”.
Poi ovviamente Umberto Eco con il suo “Il nome della rosa”.
Infine per acquietare il mio animo romantico, “Cime tempestose” di Emily Bronte o “Davide Copperfield” di Charles Dickens.
E poi, come dicevo prima, ce ne sarebbe un’infinità da portare con me.
Ah, dimenticavo, porterei ovviamente “Vite sospese” e tante risme di carta e tante penne per continuare a scrivere anche solo per me.

Per finire, hai già in programma una nuova pubblicazione? Puoi svelarci qualcosa?

Dopo “Vite sospese” c’è stata una pausa di riflessione.
Mi sono cimentato finora in romanzi surreali, in parte esoterici, a volte mistery, poi ho scritto “Vite sospese” che è un romanzo di formazione.
Ho intenzione di esplorare altri generi letterari, in particolare un fantasy puro e poi un thriller con venature un po’ fuori dagli schemi tradizionali.
Per il fantasy, ho già scritto una ventina di capitoli e poi ho deciso di metterlo in letargo per dedicarmi al thriller.
Non è il solito poliziesco (commissario, ispettore, capitano etc.) ma rientra tranquillamente nel genere.
Ho già scritto una ventina di pagine e sarà terminato, spero, nel 2023.
Poi ho in mente un altro romanzo d’amore struggente, ma questa è un’altra storia.

Il romanzo Vite sospese di Elio Sabia è stato pubblicato da Europa Edizioni, casa editrice nata per offrire nuova linfa al dibattito culturale.

Per altri consigli di lettura potete consultare la nostra sezione Libri e Viaggi!
Se anche voi vorreste vedere pubblicata la recensione del vostro romanzo e l’intervista all’autore, affidatevi noi!
Scriveteci a saretta@iriseperiplotravel.com