Oggi desideriamo introdurre un guest post molto speciale, il quale presenta dei componimenti poetici dedicati alla città di Genova.
Questi componimenti sono stati creati dall’autore Domenico Barillaro, che ha voluto esprimere la sua connessione con la splendida città ligure.
Raccontando la sua storia e condividendo le emozioni che Genova ha suscitato in lui.

Se desiderate esplorare ulteriormente le opere di questo talentuoso artista, vi segnaliamo la recente pubblicazione del suo libro intitolato “Tutti Tranne Calliope,” disponibile grazie all’editore Inprosa Edizioni.

Genova raccontata da Domenico Barillaro

Una città che Nietzsche definì spietata, un luogo metafisico adagiato nelle simmetrie dei canti
notturni del Faber, un posto che non ha una ‘Koinè’, ma comunica attraverso l’eco del mondo,
che scivolando traballa dinanzi alle melodie centellinate nell’aria.
Un flusso scisso fra sale e terra, senza prospettiva di ritorno omerico, ma con la sola prerogativa
di denudare l’abisso.
Questa è Genova signori, e permetto, attraverso le mie umili operazioni di
mente, di omaggiare la sua storia, scolpendo a versi una dimensione rivestita d’interiorità, capace
di far illuminare gli orli oscuri della sua bellezza eterna.
Attraverso 6 componimenti, scalfiti dal mio disegno di mente, offro a voi quello che vorrei si
rimembrasse come un semplice encomio a Genova, ricalcando un sottotesto personale che è
cibo per la psiche, versato in un simposio di emozioni.

Componimenti poetici dedicati a Genova: “San Giorgio”

Genova di poesie spoglie ,
Genova ch’opera accoglie
dolce come ricordo
dolce che un poco toglie
Terra che non ricordo perché io sono,
terra ch’esco solo bambino ,
dolce perché dormivo
mentre svolazzo fra i suoi finti e matti cieli
dolce perché i suoi esigenti geli
voglion distratti che celi
culle di leggerezza ,
dolce perché accarezza mentre non c’eri ,
maledetta che addormenta neri misteri.

Genova che si ritira
Genova d’aria più pura
ti volti se lei c’è
Ha mille volti, li tiene per sè
ha mille torti , sorti in via Prè
che se mai la voce di Dio esistesse
solo a Genova l’avvertirei
e canterebbe solo per me.

Ha l’odore dell’ultima fiamma di candela tremolante
L’odore di mille bicchieri e mille canzoni genovesi,
Il sapore della notte in cui Genova segreta
appanna coscienze
e leva i calici di promesse
per brindisi di borghesia

solo volti di tradizione ,
solo morti per città ,
Genova che strattonasti per non perdermi quel Novembre
Genova fotografia d’identità

ha l’odore di risorsa ,
di incenso ambrato ,
un fioco drappo che riluceva d’acqua una scorza

e Ora San Giorgio può sognare ,
non ha altre città da battezzare
e ora Genova che si ritira

Componimenti poetici dedicati a Genova: “Luigi Tenco”

Morirò per la mia stessa incomprensione
come Luigi Tenco

Morirò in una stanza morta, scrivendo di vita ,
come Luigi Tenco

Morirò conservando la mia stessa genialità
insieme al volto limpido, fra queste maschere impure , come il sollecito Dio.

Morirò in uno scritto, così che la morte venga a conoscenza di come mi sentii in quelle notti ,
così che la morte possa morire per me.

Morirò nella meditazio mortis ,
ucciso da occhi diversi ,da colpi di critiche ,
per nobili cause .

Morirò nell’idea,
con animo calmo e sereno ,
Come Seneca d’altronde ,
perché le condizioni influiscono sempre sull’atto ,
nella morte filosofica.

Morirò da uomo solo , a Genova, aspettando una signora a una boutique, come Luigi Tenco .

Morirò lasciando una lettera per voi, non comprendetela o era davvero meglio morire.

Morirò non capendo che la non comprensione
è un dono dell’etere, un dono per l’essere.

Morirò da uomo , da uomo vivo ,
come Luigi Tenco

Tour privato di Genova

Componimenti poetici dedicati a Genova: “Nera ,Dolcenera”

Che pensieri notturni!
varie specie di loro
vivono con il costante pericolo di non manifestare il sentimento che move tutto!
hai un fascino mortifero con l’epidermide che m’arresta!
sei medusa che fissa l’alluvione d’inchiostro :
nera , Dolcenera
serpe nera, tempesta
nera , Dolcenera
fu la mia silloge nera ,
fu la mia nera bufera

{come fa quell’amore che dall’ansia di perdersi, ha avuto in un giorno la certezza di aversi?}

Nera che porta via, che porta via poesia
Nera come la china, la pece , la malattia
Nera che porta via, che porta via la via
nera come quel ponte , che spazza via la morte
Nera come la luce , da sempre mia consorte
Nera come la mente, confusa sfila fra la gente
Nera come lei esorta, della mela ferma la scorza
Nera come Caravaggio , come l’assaggio
Natura morta!
{nera di malasorte che ammazza e passa oltre,
nera come la sfortuna che si fa la tana dove non c’è luna , luna }

L’Acqua trascina Genova, L’incubo è reale
Sott’acqua come fossi lui , l’ acqua del male
Sono lacrime di Genova, Repubblica di mare!
Butto Lacrime per Genova,putativa e culturale!
La scuola Genovese è catarsi da gettare
Il porto antico si gonfia, Al restante dell’ombra
E i passanti son sempre più di passaggio ,
La paura sprofonda
per chi sogna
la nera dolcenera ,
nera come bestia immonda ,
nera perché ricorda
acqua perché riporta

{ la lotta si fa ancor più scivolosa e profonda.}

{acqua che non s’aspetta, altro che benedetta}
acqua che era in mare
benedetta perché sale ,sale
acqua nei polmoni che risale, sale
e tenne il battesimo delle liricità
acqua che non so d’avere, come felicità
acqua come paesaggio, come flusso saggio,
filtro di maggio fra la mia e la tua di morte
acqua come parte dolce dell’assaggio
acqua che mordo a stento, acqua che ripresento
acqua come acqua santa, acqua che scende lenta
acqua che acqua canta, da sola infranta incanta
{Acqua che spacca il monte, che affonda e terra e ponte
Nu l’è l’aegua de ‘na rammâ
‘N calabà ‘n calabà

Sentirsi piccoli dinanzi alla Natura è facile alla mente ,
Il Non io sa essere spietato ,
Sa disconoscere i volti di chi lo guarda ,
Sa distruggere corpi , senz’armi con morti,
da lezioni alla massa!
Grazie Fabrizio, più poeta di molti poeti ,
forse troppo umano , Adesso da lassù
so che ricordi la Dolcenera
T’ho ripreso, quindi Nera, Dolcenera
Fai un ultimo assolo di paura ,
che Genova si copre ed io mi piango d’accapo ! :

{Nera che picchia forte che butta giù le porte
Nu l’è l’aegua ch’à fá baggiá }

Fanciulla dai mille pianti ,
con me mille peccati di gola in quell’antica notte genovese ,
furono manette di pensiero le mie ,
pensiero maniacale
se levo la vitta di pelle ,
sollevo la vita di stelle .
Genova ch’è mare !
Mi piace perché poco ostenti ,
5 terre , come 5 sensi ,
venisti a Genova con me ,
portando i nostri pensieri sporchi ,
con le tue unghie color chianti .

Ancora un bacio che scende lento ,
ti prego ancora uno
i tuoi baci muoiono quando respirano i morsi…
una domanda e finisco :
sentisti l’acqua che scende
come la moglie d’anselmo?
Scrivo ciò che la tua mente immagina ,
ti arraffo dal collo e sei afona
Solo se scrivo a Genova ,
non dormo e risveglio il senso.

Tour delle botteghe storiche di Genova

Componimenti poetici dedicati a Genova: “GE(‘)NO(‘)VA”

( Opera scritta in trimetro giambico.)

rispolvero metri greci,
scrivo che faccio come poeta severo e invettivo!
scrivo di intere notti ,
solo scrivo ,
scrivo ellenico e troppo
come mi pagassero a cottimo ,
adesso dipingo giambi corrotti
dove luna come lunga è irrazionale!
istruzione è medicina politica ,
Istruiremo i poveri e ogni lettera sarà presente!
quindi è un monito a te, sporca massa !
contempla la giambica lettera
e di nuovo da capo.

⌣̅ -́ 䡞 – ⌣̅ -́ 䡞 – ⌣̅ -́ 䡞 ⌣̲

Pe(‘)nso e se(‘)nto ma(‘)cchie ,
se(‘)vere come po(‘)che ma(‘)tte
po(‘)esie di fo(‘)glie spo(‘)glie
ba(‘)cian la po(‘)lvere qui(‘)
Ge(‘)no(‘)va ca(‘)attiva
ama(‘)nte , suo(‘)na benede(‘)tta
il tu(‘)multo di do(‘)nna ch’ arri(‘)va
ma(‘)dre mia ,te(‘)rra colpi(‘)va
Ge(‘)nova di pe(‘)tto sa(‘)liva
sa(‘)liva le(‘)nte come to(‘)rrente
Ge(‘)no(‘)va re(‘)citava :
(pe(‘)nso e se(‘)nto ma(‘)cchie ,
se(‘)vere come po(‘)che ma(‘)tte
po(‘)esie di fo(‘)glie spo(‘)glie
ba(‘)cian la po(‘)lvere qui (‘)

{Si consiglia ,persino ai diligenti letterati , di subire l’opera con l’accompagnamento musicale di un
flauto.}

“Via del campo”

correvo sulle crisi , giravo stanco in via del campo , inciampavo nella tua pelle ,
poco o nulla ti promisi ,
ma i nostri battiti intrisi
li promisi per sempre

voglio che tu mi dica di si , anche se non lo credi ,
i tuoi pensieri stupiti sono occhi scolpiti ,
si poggian distinti sui sorrisi mentre vieni

ci definisco indefiniti ,
Voglio che i capricci tuoi siano serviti ,
siamo celesti su un filo d’eclissi
affinché Luna respiri !
scrivo fiumane su papiri ,
lotto se esisti, è acqua che ritiri ,
come nel ciclo dei vinti.

che importa se facciam la guerra,
se lo facciamo da uniti?

un nostro bacio ,la Via Lattea lo spera.
Vorresti un assaggio, che ti levi la maglia
che sia nel crepuscolo o magari di sera
hai l’animo elegante quanto malizioso ,
di notte sembra intenso pulviscolo
rimembri sui fogli la Duchessa di Leyra

Il tuo viso che brillava , io che brillavo …
quando solo le tue piccole mani sapevan come stavo…
è vero che certo cose forse non passeranno mai ,
certe cicatrici son fatte per restare ,
ma con te ora posso gioire
sei il pensiero eterno che aspettavo

Ogni tuo passo scotta ,
La mia parola s’arresta ,
perché il buio ritorna,
ma sei luce che riacciuffo,
sbuffo quando stai sopra ,

mordo i tuoi sensi ,nei lividi che aspetti
ti cerco dal viso in quei sentieri stretti ,
ti bacio sul collo , sai di risorsa !

non ci sarà più silenzio , giuro mai più silenzio ,
ci sarà solo un bacio ,
che ,a quanto appreso da te , è la migliore risposta.

Visita alla Lanterna di Genova

Componimenti poetici dedicati a Genova: “Genova Porto Antico”

io genero a GE ,quindi
Genero Encomi per poesie ,singolari per
generazioni,
io genero a GE ,quindi
Genero Estro per vie ,
Genova ha misteri nel mare tanto da
gelare una tonnara di
genti e inetti dentro un riflesso che sale.

che cresca il
Generale della
Gens in auge! o in
generale una personalità che stringa
getti di luce su
geni e ci si
getti a capofitto , senza
generalità in conflitto che confondano purché
gettino d’arte i suoi
Gendarmi ,
e purché gli scritti di
gennaio avessero seguito il gusto di
gelso bianco , scritti d’anime bianche come
gesso , mischiato con parole nere come sfortuna.

perfino le imbarcazioni
gemono, ed i pesci mordon salsedine.

gesù
gelerà
gemme di
gelosia al porto antico ,
che si gonfia di poesia e di
gelide gesta , distinte per
genialità , ed estinte da vecchio
gelo.

Gesù disegnò
Genova con cura e
geometria ,
Repubblica che splende dove c’è Luna.

il germe della virtù popolare ,
Gesù ,
gerarca dei cieli
gentili ,
gemè nelle acque buie .

tu leggesti la mia silloge ,
dove lo spirito di sorde anagogie ,
fuggì da
gentili piogge di lettere ,
dipinte di blu,
che legiferarono ,
come opere dell’ingombrante digesto ,
il brindisi di stelle .

fu esegesi senza effigie di
gelsomini notturni ,
sacra come
Genova e il suo
gergo mascherato ,
San giorgio , liberò
genesi da solenne egemonie , e liberò la
gerarchia da finti
germogli ,
che vigevano mal
gestiti da
genovesi impulsi .

salvo la città di
Genova da un sentito
genocidio, con questo scritto d’amore per
Genova Porto Antico , e i
gemiti miei , sempre a
Genova saranno ,
impressi in grazie eterne
nella lotta in cui San Giorgio ,
prese solo i battesimi.

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