Una storia, dalla Terra alla Terra è il nuovo romanzo dell’autrice italiana Maria Garofalo che vogliamo consigliarvi oggi.
Il suo è un ritratto struggente che racconta un profondo attaccamento al mondo contadino e alla volontà di non sostituire quel mondo con la modernità.
Seguite il nostro articolo per conoscere meglio questo bellissimo romanzo e non perdetevi l’intervista alla scrittrice.

Una storia, dalla Terra alla Terra, di cosa parla?

Giuseppe, sua moglie, la sua famiglia sono parte di un lungo tratto di storia d’Italia; loro hanno contribuito a realizzare la Storia pur senza la consapevolezza mai del contributo reso.
Le donne, gli uomini di questa vicenda appartengono a un ceto sociale che materialmente ha ricostruito l’Italia e Giuseppe è stato il costruttore per eccellenza: meticoloso, paziente, caparbio.
L’urgenza di crescere, la forza di rimettersi in piedi, l’attitudine alla resistenza, l’inclinazione alle visioni lineari sono le caratteristiche peculiari degli uomini come Giuseppe.
La sua compagna, Margherita, è una figura inquieta, tanto contorta quanto semplice è l’uomo con il quale accetta di condividere il presente e il futuro.
Le donne come lei si sono formate nel dolore e nella ferocia di accadimenti cruciali. Sono sopravvissute, tenaci e risolute, eppur vinte da una condizione, imposta, d’inferiorità all’interno di un ceto ritenuto inferiore.
Dalla terra alla terra, il cerchio si chiude per Giuseppe come prevedibile.
E se il destino si compie per tutti, prima o poi, per Margherita lo fa in maniera sorprendente.

Questa è la storia di Giuseppe con accanto le vicende della sua famiglia.
Ma a me è sembrato di leggere la vita di mio nonno, che si è sempre occupato e dato da fare per non far mancare nulla ai suoi genitori e fratelli da bambino, e alla sua famiglia e figli da grande.
Un racconto umile e ben esposto, che si legge davvero volentieri e con curiosità, le parole scivolano senza accorgersene.
Uno di quei libri che non riesci a smettere di leggere, ma nello stesso tempo non vorresti mai finire.
In alcune situazioni, in alcune scelte di vita si siamo immedesimati nel protagonista Giuseppe, che senza mai perdersi d’animo va dritto per la sua strada.
L’autrice ha avuto la maestria di raccontare i vari protagonisti, dando loro la giusta importanza nella storia, caratterizzando ognuno di loro e averli saldi nella mente durante la lettura.

Chi è Maria Garofalo

Maria Garofalo è napoletana per nascita e per scelta. Studi umanistici e musicali la portano al diploma di Maturità Magistrale e alla Licenza di Solfeggio.
In seguito, per passione e per lavoro, approfondisce le materie letterarie e le tecniche vocali; specializzandosi in Canto Lirico affianca la professione di insegnante di Scuola Primaria a quella di cantante lirica.
E’ dedita da anni alla divulgazione del Melodramma italiano ed europeo dal XVII al XX secolo.
La scrittura appartiene alla sua natura sin dall’infanzia, una forma di comunicazione abituale riservata per lo più alla sfera privata che, pure, l’ha vista vincitrice di tre edizioni del Premio letterario “Rolando” 2009, 2010, 2012.

L’intervista all’autrice Maria Garofalo

Ringraziamo di cuore l’autrice per aver speso del tempo per rispondere alle nostre domande.

Ciao Maria, prima di tutto raccontaci un pò di te e della tua passione per la scrittura, come nasce?

Nasce nella fanciullezza scrivendo favole, inventando storie.
Da allora non ho mai smesso e la scrittura mi ha accompagnata in tutte le fasi dell’esistenza, ormai lunga abbastanza per definirsi anziana, modificandosi a seconda dell’età.
Conservo tutti i miei scritti infantili ed adolescenziali con tenerezza, con aspro senso critico le opere più tarde.

Come ti è venuta l’idea per questo romanzo, Una storia, dalla Terra alla Terra?

Questo racconto si formulava in mente e nell’anima senza il mio consenso.
Non ho potuto fare a meno di scriverlo, era un’urgenza così come accade per tutto ciò che scrivo, magari dopo un lasso di tempo in cui sonnecchio fra le pieghe dei pensieri.

L’Italia contadina, la fatica di chi ha costruito la Nazione prima e dopo la seconda guerra mondiale, il sentire la terra, il saperla rispettare e difendere anche dal progresso che avanza. Questa è la storia della famiglia Gargiulo, in modo particolare del primogenito Giuseppe. Raccontaci di questo nucleo famigliare.

Rappresenta migliaia di famiglie italiane contadine, operaie, artigiane di quel periodo.
Una sorta di prototipo vago in cui si riconoscono però molti degli anzianissimi che ancora vivono facendo i conti, oggi, con una magra pensione e con sacrifici di ogni sorta, come se non bastassero quelli fatti durante il conflitto e il dopo guerra.
Giuseppe, il protagonista, è un bambino nel 1945 a cui non resta che crescere in fretta, senza rimpianti per l’infanzia preclusa, senza recriminazioni per le opportunità negate.
Un solido istinto di sopravvivenza e resilienza lo traghettano attraverso il duro lavoro fino alle soglie del XXI secolo.

Tu parli anche del ruolo femminile in “Una storia, dalla Terra alla Terra”, di come esso cambia da Concetta, a Lucia, la figlia, a Margherita, la moglie di Giuseppe. Che tipo di donne sono?

Diverse l’una dall’altra. Concetta è la matriarca, nata agli albori del Novecento, ella è conscia del suo ruolo, del posto in ombra che occupa, un passo dietro al padre, ai fratelli, al marito e ai figli maschi.
E’ contadina, massaia e fattrice infaticabile ma, il suo importante ruolo non può palesarsi né celebrarsi. Così doveva essere secondo leggi tramandate per millenni e Concetta non ne avverte la mortificazione. Lucia e Margherita rappresentano la generazione successiva.
Lucia segue pedissequamente il modello materno, non lo mette in discussione ma, quando vedrà le sbarre non avrà il coraggio di forzarle pur covando un malessere che minerà, nel tempo, il carattere e l’umore.
Margherita è la nuora di Concetta, la moglie di Giuseppe, una giovane donna che si ribella al destino riservato per lei da una madre durissima e da una società frustrante verso la sua classe sociale e il femminino.
Ella gioca le sue carte come meglio può, si sottrae alle aspettative di tutti, marito compreso, e prende decisioni azzardate.
La sua rivoluzione si compirà nel forgiare le sue figlie secondo un modello nuovo, all’avanguardia. Saranno ciò che lei non ha potuto essere, istruite il più possibile, indipendenti, libere di scegliere.
Sventa matrimoni combinati e tutti i piani di suoceri e marito e così facendo consegna le sue figlie ad un futuro alternativo.
Questo è il riscatto di Margherita, pagato amaramente.

Raccontiamo anche dei tre fratelli Gargiulo, c’è Giuseppe certo, ma c’è anche Luigi e Antonio che hanno tre visioni diverse di come guardare al futuro loro rispetto alla società industrializzata che avanza.

Giuseppe è colui che resta e ricostruisce poca o alla volta, caparbiamente, il suo piccolo mondo antico perduto alla morte del padre Guido.
Resiste ai cambiamenti sociali, ai cantieri edili, all’acciaieria, lavorerà duramente realizzando così i suoi progetti e ritornando alfine alla campagna, alla terra, al suo ruolo di contadino sereno, uomo appagato, staccandosi dalla moglie e dalle figlie pur non abbandonandole, pur non mancando al suo dovere di padre e marito responsabile.
La distanza è utile per tenersi alle radici e trovare pace.
Luigi e Antonio invece inseguono altre ambizioni, la terra non ha su di loro alcuna attrattiva.
Luigi è un artigiano abile la cui passione è il legno e la sua trasformazione in oggetti utili, questo è il suo mestiere.
Antonio dal suo canto ambisce soltanto ad un posto sicuro, un salario soddisfacente che gli consenta una vita dignitosa, tranquilla e per realizzare la sua ambizione lascia tutto e si trasferisce lontano, presso la grande fabbrica automobilistica della nazione.
Lucia, di lei ho già esposto l’inquietudine, l’insoddisfazione e la delusione.

Maria, come è stato accolto questo tuo esordio letterario? Credi che il messaggio che hai raccontato sia stato ben recepito dal pubblico?

Direi che è stato accolto con benevolenza e interesse.
Fra i miei intenti c’è stato quello di dare voce alle persone più umili, ai dimenticati della Grande Storia: i braccianti, i manovali, gli operai a cui non è titolata una strada, una piazza, un ponte che pure hanno costruito.
Spero che i lettori dedichino un pensiero grato a costoro che sono stati soldati per obbligo e poi lavoratori infaticabili, alle donne che hanno portato sulle spalle un’intera nazione negli anni più strazianti del Novecento.

Da dove prendi spunto e cosa innesca il meccanismo per iniziare a scrivere un buon romanzo?

Mi è difficile rispondere, io osservo, ascolto, “sento” e scrivo.

Hai già qualche idea per la tua prossima pubblicazione?  Puoi svelarci qualcosa?

Un progetto c’è ma sarebbe prematuro parlarne ora. Avrete mie notizie. Restate sintonizzati. Grazie.

Un grande in bocca al lupo Maria, e complimenti per il romanzo.

Il romanzo Una storia, dalla Terra alla Terra di Maria Garofalo è edito dalla casa editrice  LFA Publisher, una casa editrice che vuole dare l’opportunità a scrittori e poeti emergenti.

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