Uno dei racconti natalizi che l’autrice Susanna Trippa ha deciso di donarci, qui si parla di Bologna e un Natale negli anni Trenta.
La ringraziamo di cuore per questi racconti di viaggio per restare nell’atmosfera natalizia, potete leggere anche Ricordando un Natale in Val Cavallina.

A Bologna un Natale negli anni Trenta

Gli inverni nella Bologna di allora erano freddi e nebbiosi, allietati da dolci poveri: le castagne bollite – chiamate balogi – e le mistocchine che una donna, appena coperta dallo scialletto, cuoceva per strada su un focone.
Per Natale arrivavano i regali di quei tempi: arance profumate, frutta secca e il cappone, ancora vivo, che mia nonna Pasquina teneva sul terrazzino legato alla cordicella.
Tra fiocchi di neve fitta marciavano le squadre degli spalatori, lei li guardava e pensava, con un certo orgoglio, che anche tutto questo era ben organizzato da suo marito Gaetano, capo cantoniere nel comune bolognese.
Purtroppo però, nella primavera del 1934 il nonno Gaetano venne a mancare.
La vita di mia nonna e delle sue tre figlie cambiò drasticamente.
Si arrivò così al primo Natale senza capofamiglia, e penso che l’atmosfera di quelle giornate non fosse davvero allegra.

bologna

A Bologna un Natale negli anni Trenta

Nei primi periodi di vera ristrettezza, dopo la morte del padre, ognuna di loro fingeva di non avere appetito per far bastare alle altre quanto avevano sul tavolo, e così non volevano neppure pensare a come sarebbe stato il pranzo di Natale.
Alla Vigilia prepararono però i tortellini – quelli non potevano mancare – ma non c’era sul terrazzino quel cappone che la nonna teneva alla cordicella durante le feste, insieme ad altri doni recati al nonno per le sue conoscenze di lavoro, arance profumate… noci, nocciole, mandorle e canditi con cui lei confezionava il suo famoso certosino.
Al più, quel Natale, avrebbero terminato il pranzo con le campagnole tagliatelle dolci, semplice pasta all’uovo ripiena di zucchero e buccia di limone, che la nonna mi avrebbe poi fritto tante volte quando ero piccola.
E invece, verso la metà pomeriggio di quella Vigilia – quando già era sceso il buio dell’inverno e la neve iniziava a fioccare – ci fu una scampanellata alla porta.

Chi sarà?

La nonna Pasquina e le figlie si ritrovarono davanti tre uomini robusti, con belle facce sorridenti rosse per il freddo e i baffi con su il bianco della neve.
Erano carichi di sporte e pacchi. Parevano i Tre Magi, arrivati in anticipo nel seguire la stella, e si trattava invece dei migliori amici del nonno Gaetano che recavano doni.
Quel pensiero buono scaldò i loro cuori ancora più dei regali ricevuti.

Se volete conoscere meglio Susanna Trippa, potete leggere le recensioni e le interviste all’autrice dei romanzi Il viaggio di una stella, I racconti di CasaLuet e Come cambia lo sguardo.

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