Oggi vi consigliamo un nuovo romanzo davvero fresco di stampa, si intitola un’anguria chiamata estate dell’autore Franco Cordiale.
Un libro interessante, una lettura intrigante che dovete conoscere, anche grazie all’intervista all’autore che trovate di seguito.

Un’anguria chiamata estate, di cosa parla

“S. N. sono le iniziali di un uomo qualsiasi, calato dentro le 24 ore di una giornata come chissà quante altre per ciascuno di noi, dentro il deserto umano della grande metropoli estiva che tutti possono riconoscere, benché non la si nomini mai espressamente.
La sua storia, preannunciata da torbidi sogni ed un risveglio confuso, contiene la coscienza di una strana “missione” che egli sente di dover intraprendere, dentro “un arido giorno di ferie mancate”.
Incontro dopo incontro, situazione dopo situazione, quella specie di sciarada che si va componendo viene a svelare il suo messaggio.
Si compie un vero transito dall’uomo vecchio insignificante, negletto e disperato, verso un inedito “uomo nuovo” che le tendenze e le mode letterarie predominanti certo non contemplano. Non so chi rappresenterebbe storie come questa.
E ne accetterebbe gli imprevisti, le “catastrofi” (fanno paura), le soluzioni oltre gli orizzonti di questo mondo.
Eppure si tratta di una vicenda concreta e ben possibile, come ne devono succedere più di quanto non si immagini.
Parlarne non rientra di solito nei canoni imperanti, per cui ti senti rispondere da non pochi editori e promoter loro associati e sodali che “questi racconti sono fuori mercato”.
Domanda che oso porre: ma esiste soltanto il dio-mercato?

“Se c’è quel Dio, pensava SN, chissà che razza di memoria a disco rigido doveva avere per tenerci dentro i miliardi di miliardi e ancora miliardi dei nostri file che conosce e che non si stanca di rileggere, a vedere se mai, se mai si possa tagliare e incollare, selezionare e sostituire, guarire e perdonare dentro quello sterminato, insostenibile software di pensieri, parole, opere e omissioni…”

La nostra recensione per il romanzo Un’anguria chiamata estate di Franco Cordiale

Riflettendo sull’enigmatico protagonista SN, diventa evidente che è un uomo di introspezione incessante e inflessibile.
SN nelle pagine di questo romanzo, rivisita mentalmente una vita che appare monotona e forse triste sulla base di osservazioni esterne.
Il suo pervasivo senso di incertezza e angoscia per il dolore universale domina la sua esistenza e lo si evince dalla prima lettura.
Quella di Franco Cordiale è una narrativa che mantiene un ritmo rapido per tutto il manoscritto, con l’inserimento di stimolanti riflessioni di SN in tutto il libro.

Sebbene si firmi come “Cordiale”, la nota caratteristica dell’autore è la sua franchezza non necessariamente cordiale.
E in queste pagine si sente, la sua però è benevole arroganza a valorizzare uno stile espressivo che contraddice troppa trivialità e banalità in circolazione.
Le vicende raccontate coinvolgono il lettore, anche grazie alla maestria della scrittura dell’autore che cattura l’attenzione e appassiona alla lettura.
Egregia la dimostrazione della scelta di stile della narrazione implicita ed esplicita che può convivere e dar vita ad un ottimo romanzo come questo.
Alla fine la svolta del protagonista avviene, non un cambiamento improvviso e radicale, ma la capacità di vedere il mondo e se stessi con occhi nuovi allo stesso tempo.
E noi lettori lo accompagniamo in questo momento critico di transizione, passo dopo passo.

Come dice l’autore ” Le parole invece sono importanti. Esse sono lo specchio delle cose, dicevano un tempo. Lo dicevano in latino: vera sunt specula rerum. E mica avevano torto.”

Intervista all’autore

Ringraziamo l’autore Franco Cordiale per il tempo che ci ha dedicato rispondendo alle nostre domande.

Salve Franco, per prima cosa raccontaci qualcosa di te

Sono un ex docente di materie umanistiche ormai in pensione nella scuola superiore lombarda (periodo 1978 – 2019).
Ed ancora attualmente insegnante di Storia Medievale e di Filosofia presso la Università della Terza Eta’ di Cesano Maderno, M. B. Laureato in Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano (1977) con una tesi di Filosofia Moderna su Augusto Del Noce, filosofo contemporaneo studioso di Cartesio e di Pascal, intesi negli sviluppi critici del loro pensiero dal sec XVII fino ad oggi.
Una scelta sicuramente originale e controcorrente nel clima ideologico degli anni settanta, come può ricordare chi quel tempo lo attraversò.

Come nasce l’idea per questo romanzo, Un’anguria chiamata estate?

La mia “ispirazione alla scrittura” posso in parte concepirla come una inclinazione naturale, sempre avuta fin dall’infanzia (un tempo prediligevo le poesie), ma soprattutto la lego ad una PRESA DI CONSAPEVOLEZZA DELLE ESPERIENZE AVUTE. 
Superati gli anni cinquanta di eta’, in un momento di svolte e di cambiamenti che mi spinsero ad identificarmi in un personaggio anonimo, noto solo attraverso le iniziali.
Ne ho fatto il protagonista della vicenda, immaginaria ma non troppo, di “un arido giorno di ferie mancate” descritta in questo “Una anguria chiamata estate” del lontano 2004, già finalista a due premi letterari e apprezzato assai favorevolmente nel 2007 dal regista Antonio Pupi Avati, che mi dedico’ due lettere a riguardo. 

In SN confluiscono esperienze di vita dello scrivente, ma anche di persone a lui note.
Una grande volonta’ di confessare a volte perfino l’inconfessabile (ma credo che sia nel desiderio spesso nascosto di ciascuno) attraverso una introspezione assillante ed implacabile, che non viene fatta ne’ per compiacere, ne’ per divertire chicchessia. E nulla concede al “pour parlaire” della narrativa di tendenza, concepita ed attuata per soddisfare gusti e tendenze in voga. 

Motivo per il quale il mio romanzo ha dovuto attendere molto tempo (almeno 15 anni) prima che un’ agenzia letteraria lo prendesse in seria considerazione per proporlo ad eventuali case editrici.
Lunga anticamera solitamente risparmiata alle scritture “trendy” che vanno per la maggiore sul mercato della narrativa ed i suoi fautori e promotori, siano essi fiere letterarie, saloni del libro, soloni “satuttini” e tuttologi dei salotti televisivi. 

Hai qualche nuovo progetto per il futuro? Puoi svelarci qualche cosa?

Sto scrivendo un nuovo romanzo ancora più radicale di questo.
E’ legato ad un tema molto specifico che tuttavia in questa sede non e’ opportuno neanche accennare.
Con il desiderio di lanciare un sasso nella piccionaia del nuovo conformismo fatto di trasgressività fasulla e modaiola.

Il romanzo Un’anguria chiamata estate dell’autore Franco Cordiale è edito da Edizioni GDS, disponibile in formato cartaceo e digitale, 160 le pagine.

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