Torino, città ricca di storia, cultura e fascino, custodisce una straordinaria ricchezza artistica nei suoi musei.
Veri e propri scrigni di tesori che narrano secoli di passato e illuminano il presente.
Questa metropoli del nord Italia, capoluogo del Piemonte, è rinomata non solo per la sua architettura ma anche per le sue eccellenze museali, che invitano i visitatori a un affascinante viaggio attraverso l’arte, la scienza e la storia.
In questo articolo esploreremo i musei imperdibili di Torino, luoghi che si distinguono per la loro straordinaria collezione, la qualità delle esposizioni e la capacità di trasportare i visitatori in un mondo di conoscenza e bellezza.
Da antichi reperti archeologici a opere d’arte rinascimentali, dai progressi scientifici alle testimonianze di epoche passate, i musei di Torino sono autentiche gemme culturali che meritano di essere scoperte e celebrate.

Free tour di Torino

I musei imperdibili di Torino: Il Museo Egizio

Riconosciuto come uno dei musei egizi più significativi a livello mondiale, secondamente solo al celebre museo del Cairo, questo prestigioso istituto trova dimora nel suggestivo Palazzo dell’Accademia delle Scienze.
Quest’imponente edificio, ideato dal geniale architetto Guarino Guarini nel Seicento, costituisce il sontuoso scenario che accoglie una straordinaria collezione di oltre 6.500 reperti archeologici esposti, mentre nei vasti magazzini sono custoditi oltre 26.000 tesori, spaziando temporalmente dal paleolitico all’epoca copta.
Un vero e proprio scrigno di testimonianze storiche che abbracciano millenni di evoluzione umana. Questo museo, inoltre, offre un’esperienza digitale coinvolgente attraverso il suo canale YouTube dedicato, dove gli appassionati possono seguire le iniziative online e immergersi virtualmente nelle affascinanti sale espositive.

Visita guidata al Museo Egizio di Torino

Museo diffuso della Resistenza

Si tratta di un museo unico nel suo genere, il quale, attingendo alle testimonianze di coloro che hanno vissuto gli eventi della Seconda Guerra Mondiale, si propone come specchio riflettente sulla libertà e i diritti umani di tutti i popoli.
La sua sede principale è collocata nell’imponente palazzo dei Quartieri Militari, risalente al Settecento e situato lungo il corso Valdocco.
Questo edificio storico non solo offre l’ambientazione ideale per il museo, ma costituisce anche l’accesso a un rifugio antiaereo sotterraneo, posizionato a 12 metri di profondità.

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All’interno del palazzo, oltre all’allestimento permanente intitolato “Torino 1938 – 1948.
Dalle leggi razziali alla Costituzione”, vengono organizzati convegni, mostre temporanee e rassegne cinematografiche, offrendo così ai visitatori una prospettiva approfondita e dinamica sul periodo storico in esame.
Tuttavia, il museo non si limita alla sua sede centrale, bensì si estende ai “luoghi della memoria” disseminati nel tessuto urbano di Torino, integrati armoniosamente nella città stessa e portatori di storie spesso dimenticate.

Tra questi, spicca il Sacrario del Martinetto, un luogo che assume una valenza simbolica di eccezionale importanza nella memoria torinese della Resistenza.
Qui, tra l’8 settembre e la Liberazione, più di sessanta partigiani e oppositori del regime fascista trovarono la loro tragica fine per fucilazione, rendendo questo sito un toccante monumento di testimonianza e ricordo.

Fondazione Merz

Fondato nel 2005 all’interno delle suggestive mura dell’ex centrale termica delle Officine Lancia, un’iconica struttura degli anni ’30, questo luogo è stato concepito con l’obiettivo primario di preservare e valorizzare le creazioni dell’acclamato artista Mario Merz, scomparso due anni prima della sua apertura. Questa struttura, che abbraccia un’area spaziosa di oltre 1500 metri quadrati, si configura come uno spazio dedicato all’esposizione permanente delle opere dell’artista, riconosciuto come figura di spicco nell’ambito dell’arte moderna e del movimento dell’arte povera.

Il museo non si limita alla sola esibizione delle opere di Merz, ma si distingue anche per la sua dinamicità, accogliendo regolarmente mostre e rassegne temporanee che presentano le creazioni di artisti contemporanei.
Questa pratica aggiunta al suo programma contribuisce a mantenere vivo e pulsante il panorama artistico, offrendo al pubblico la possibilità di esplorare le tendenze più recenti e di ampliare la propria comprensione dell’arte contemporanea.
In questo contesto unico, i visitatori possono immergersi non solo nella ricchezza delle opere di Mario Merz, ma anche nell’effervescente creatività dell’arte contemporanea che continua a evolversi all’interno di questo eclettico spazio museale.

I musei imperdibili di Torino: Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli

Ufficialmente aperta al pubblico nel 2002, la Pinacoteca Agnelli occupa l’ultimo piano del complesso architettonico del Lingotto, una brillante creazione di Renzo Piano.
Questo raffinato spazio museale è il risultato della generosità di Gianni e Marella Agnelli, i quali hanno messo a disposizione una selezione pregiata di opere d’arte provenienti dalla loro collezione privata.

Una visita alla Pinacoteca Agnelli è un viaggio attraverso 23 dipinti di notevole rilevanza, abbracciando un arco temporale che spazia dal Settecento, con opere di maestri come Canaletto, al Novecento, con capolavori di Picasso, Modigliani e Matisse.
Questa eclettica raccolta offre una panoramica avvincente della storia dell’arte, evidenziando le trasformazioni e le rivoluzioni estetiche che hanno caratterizzato vari periodi storici.

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Oltre alle opere pittoriche, la Pinacoteca Agnelli presenta anche due sculture di straordinaria bellezza realizzate dal celebre Antonio Canova.
Queste sculture, imponenti nel loro fascino, aggiungono un elemento tridimensionale all’esperienza museale, arricchendo ulteriormente la varietà e la profondità della collezione.
La sinergia tra l’architettura innovativa del Lingotto e la straordinaria esposizione artistica della Pinacoteca Agnelli rende questo luogo non solo una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte, ma anche una testimonianza tangibile dell’impatto culturale di questa collezione privata sulla scena artistica contemporanea.

Museo dell’Automobile

Dedicato a Gianni Agnelli, il Museo dell’Automobile è annoverato tra i più illustri e storici istituti automobilistici del globo.
Sottoposto a un accurato processo di ristrutturazione durato quattro anni, il museo ha riaperto le sue porte nel 2011, svelando una straordinaria collezione di 160 modelli automobilistici distribuiti in 30 sale, disposte su tre piani, ciascuno caratterizzato da un tema distintivo.

L’esposizione, che abbraccia un arco temporale esteso dalla produzione del Carro di Cugnot nel 1769 fino al 1996, offre non solo una cronaca avvincente dell’evoluzione dell’automobile, ma anche uno sguardo affascinante sulla trasformazione del costume e della società nel corso dei secoli.
Ogni veicolo, autentica testimonianza di epoche passate, racconta una storia unica che va ben oltre la semplice meccanica automobilistica.

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Le trenta sale del museo sono state abilmente allestite per guidare i visitatori attraverso un viaggio suggestivo, intrecciando abilmente la storia dell’automobile con le influenze sociali, culturali ed estetiche del periodo.
Questo nuovo allestimento, frutto della ristrutturazione, dona al Museo dell’Automobile una dimensione narrativa ancora più ricca e coinvolgente, trasformandolo in un luogo non solo di celebrazione dell’ingegnosità automobilistica, ma anche di riflessione sulla società che ha guidato la sua evoluzione nel corso dei secoli.

I musei imperdibili di Torino: I Musei Reali

I Musei Reali di Torino rappresentano una vera e propria gemma culturale, un affascinante complesso di istituzioni che narrano la ricca storia e l’eclettica eredità artistica della città.
Tra questi tesori museali spicca il maestoso Palazzo Reale, un’iconica residenza che si apre su un vasto panorama di cultura e bellezza.
Affiancati da meravigliosi Giardini Reali, questi luoghi offrono un’esperienza immersiva, una passeggiata attraverso i secoli che abbraccia la Biblioteca, custode di preziosi disegni di maestri come Michelangelo, Raffaello, Rembrandt e il celebre Autoritratto di Leonardo da Vinci.

Visita guidata del Palazzo Reale di Torino

L’Armeria Reale, a sua volta, costituisce un regale scrigno di storia, ospitando una straordinaria collezione di armi e armature che spaziano fino all’Ottocento.
La Galleria Sabauda, fondata nel 1832 da Carlo Alberto, incanta con dipinti che appartennero a duchi e re di Savoia, mentre il Museo Archeologico custodisce con devozione reperti raccolti nei secoli dai Savoia, offrendo un viaggio nel passato affascinante e istruttivo.

Nel pian terreno di Palazzo Chiablese, l’arte si rinnova costantemente attraverso mostre temporanee, trasformando questo spazio in una piattaforma dinamica per l’esplorazione artistica contemporanea. Infine, la Cappella della Sacra Sindone si erge come un luogo di venerazione e mistero, completando il mosaico dei Musei Reali con la sua ricca storia e significato spirituale.
Insieme, questi musei costituiscono un patrimonio culturale straordinario, un invito a immergersi nelle sfumature della storia, dell’arte e della spiritualità che definiscono la città di Torino.

Museo del Risorgimento

Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, monumentale nel suo impegno di commemorare l’epico periodo di unificazione dell’Italia, sorge come la massima espressione museale dedicata a questo fondamentale capitolo della storia italiana.
La sua fondazione risale al lontano 1878, con l’intento di celebrare la memoria di Vittorio Emanuele, il primo sovrano dell’Italia unita. Inizialmente collocato nella suggestiva Mole Antonelliana nel 1908, il museo ha successivamente trovato la sua dimora definitiva nel 1938, nell’illustre Palazzo Carignano, luogo che ha visto l’importante riunione del primo Parlamento italiano.

Attraversando le sue sale, il visitatore intraprende un viaggio coinvolgente attraverso le intricanti vicende storiche della nazione, dall’assedio di Torino del 1706 fino all’istituzione della Repubblica nel 1946.
Il percorso espositivo del museo offre una panoramica avvincente che cattura gli eventi chiave del Risorgimento italiano, rivelando dettagli e sfumature che delineano la complessità di questo periodo cruciale.

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Dopo una temporanea chiusura per lavori di restauro conseguenti alle Olimpiadi invernali del 2006, il Museo del Risorgimento è stato riaperto al pubblico in una veste completamente rinnovata, coincidendo con il 150º anniversario dell’Unità d’Italia.
Questo restauro non solo ha conferito nuova vita al museo, ma ha anche arricchito l’esperienza dei visitatori, offrendo un approccio moderno e interattivo alla storia del Risorgimento, contribuendo a mantenere viva e attuale la memoria di questo fondamentale capitolo nella storia dell’Italia.

GAM – Galleria d’Arte Moderna di Torino

I primi passi della Galleria d’Arte Moderna di Torino risalgono al periodo compreso tra il 1891 e il 1895, quando fu istituita con l’ambizione di diventare un faro dell’arte moderna.
Questo prestigioso istituto accoglie una straordinaria collezione di oltre 47.000 opere, abbracciando un ricco panorama di espressioni artistiche che spaziano da Antonio Canova a Giovanni Fattori, da Giuseppe Pellizza da Volpedo a Giacomo Balla, da Filippo De Pisis a Paul Klee, da Pablo Picasso ad Andy Warhol, da Lucio Fontana a Giorgio De Chirico.

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Dal 1959, la Galleria ha la sua dimora nel maestoso palazzo eretto appositamente per ospitarla in corso Magenta.
Nel 2009, l’istituzione ha sperimentato una radicale trasformazione nell’allestimento, abbandonando la sequenza cronologica a favore di una trama logica.
Ogni sala è stata orchestrata per seguire percorsi tematici distinti, che abbracciano concetti come Veduta, Genere, Infanzia, Specularità, Infinito, Velocità, Etica e Natura.
Questa rinnovazione nell’esposizione non solo ha dinamizzato l’esperienza dei visitatori, ma ha anche contribuito a sottolineare le connessioni concettuali e le evoluzioni tematiche presenti nelle opere, offrendo una visione più approfondita e connettiva dell’arte moderna.

In questo scenario rivisitato, i visitatori possono immergersi in un viaggio che va oltre la mera cronologia, esplorando le affinità concettuali e le relazioni tematiche tra le opere esposte.
La Galleria d’Arte Moderna di Torino emerge, dunque, come un luogo dinamico e stimolante, dove l’arte moderna è presentata in modo avvincente e contestualizzato, riflettendo la continua evoluzione dell’estetica e dell’interpretazione artistica nel corso del tempo.

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Emergente e prestigiosa istituzione espositiva nel panorama torinese, questa entità si distingue come un autorevole punto di riferimento per l’arte contemporanea, con una missione chiara: promuovere e divulgare le opere di giovani artisti.
La sua presenza è radicata in due sedi fisiche, ciascuna con caratteristiche uniche che enfatizzano la diversità e la vitalità dell’arte contemporanea.

Il Centro per l’Arte di Torino, inaugurato nel 2002, è stato sapientemente progettato dall’architetto Claudio Silvestrin.
Questa moderna struttura rappresenta uno spazio dinamico e accogliente, pensato per offrire un ambiente ideale per l’esposizione e la fruizione delle opere d’arte.
Qui, le creazioni dei giovani talenti trovano una vetrina dedicata, alimentando un dialogo vivace tra gli artisti emergenti e il pubblico.

Dall’altra parte, il suggestivo Palazzo Re Rebaudengo a Guarene d’Alba, risalente al Settecento e sotto la tutela della Sovrintendenza ai Beni Culturali, si presenta come un’ulteriore perla di questa istituzione. Questo elegante edificio storico, immerso in una cornice paesaggistica affascinante, contribuisce a creare un contesto unico per l’esposizione artistica, integrando la storia e la contemporaneità in una sinergia suggestiva.

La scelta di avere due sedi, ciascuna con la sua identità e atmosfera, sottolinea la volontà di questa istituzione di offrire prospettive diverse e stimolanti all’arte contemporanea.
In tal modo, questa entità si propone di essere un luogo dinamico e inclusivo, contribuendo attivamente alla scoperta e alla promozione delle voci emergenti nel panorama artistico contemporaneo.

MAO – Museo di Arte Orientale

Inaugurato nel suggestivo anno del 2008, questo istituto museale si annovera tra le ultime aggiunte al panorama culturale torinese, offrendo un’esperienza immersiva nella ricca e affascinante sfera dell’arte dell’Asia Orientale.
Le opere straordinarie qui esposte provengono da diversi angoli del continente, includendo preziosi contributi da Giappone, Cina, regioni Himalayane e altre zone dell’Asia Minore e Meridionale.

L’ambientazione di questa raccolta unica è il maestoso Palazzo Mazzonis, un gioiello architettonico del Seicento che conferisce un’eleganza senza tempo alla presentazione delle opere.
L’edificio stesso diventa una cornice storica che si fonde armoniosamente con la varietà e la bellezza dell’arte esposta.
Il museo, suddiviso in gallerie tematiche, si articola in sezioni dedicate alle diverse aree geografiche e culturali dell’Asia Orientale.

Ogni galleria, con cura e rispetto per le tradizioni, offre una finestra aperta sulle influenze artistiche e culturali peculiari di ciascuna regione.
L’esplorazione del Palazzo Mazzonis diventa così un viaggio affascinante attraverso la diversità delle espressioni artistiche, che vanno dalla raffinatezza giapponese alla maestria cinese, dalle meraviglie dell’Himalaya alle ricche tradizioni dell’Asia Minore e Meridionale.

Il museo, attraverso la sua collezione e l’ambientazione suggestiva, si pone come un luogo di incontro tra il passato e il presente, tra culture distanti che si intrecciano in un dialogo artistico unico.
La sua inaugurazione nel 2008 ha arricchito il panorama culturale di Torino, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi in un viaggio straordinario attraverso le meraviglie artistiche dell’Asia Orientale.

Museo Lombroso

Ufficialmente inaugurato nel lontano 1898, il Museo di Antropologia Criminale di Torino ha radici profonde, risalenti alla collezione privata meticolosamente assemblata da Cesare Lombroso durante il corso della sua vita.
Questa straordinaria raccolta trova oggi dimora nel suggestivo Palazzo degli Istituti Anatomici di via Pietro Giuria, integrando così il sistema museale dell’Università degli Studi di Torino.
Pur essendo oggetto di ferventi discussioni e controversie, con richieste di chiusura che si sono susseguite più volte nel tempo, il museo resta un luogo straordinario e incisivo, un testimonial di una fase critica nella storia dell’antropologia criminale.

All’interno delle affascinanti teche ottocentesche, il museo conserva preziosi reperti anatomici, fotografie, strumenti e disegni che Lombroso utilizzò per sostenere la sua teoria, in seguito dimostratasi scientificamente infondata, dell’atavismo criminale.
Ogni oggetto esposto racconta una storia peculiare, una narrazione visiva degli sforzi e delle convinzioni del celebre studioso, esaminati ora attraverso la lente critica del progresso scientifico e dell’evoluzione delle teorie criminologiche.

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In una delle sale più suggestive, uno spazio di particolare risonanza, è conservato il tesoro più personale di Lombroso: lo scheletro dell’uomo stesso.
Questo elemento aggiunge un livello di intimità e riflessione, portando i visitatori a confrontarsi direttamente con la figura controversa del fondatore dell’antropologia criminale.

Il Museo di Antropologia Criminale, nonostante le controversie che l’hanno circondato nel corso degli anni, rimane una testimonianza unica del pensiero e delle ricerche del suo fondatore, contribuendo ad alimentare il dibattito sulla storia della criminologia e dell’antropologia forense.

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