Grazie a La Pina e ai suoi libri su Tokyo e il Giappone, abbiamo scoperto questa autentica chicca, il quartiere di Sugamo.
Questo è il luogo dove vengono a vivere le persone anziane e tutto quello che gira intorno al quartiere è a misura di pensionato.
Venite con noi a scoprirlo e siamo sicuri che alla fine sentirete anche voi la necessità di rifugiarvi una mattinata a Sugamo.
Sugamo, il quartiere dei pensionati
Prendiamo la metropolitana a Shinjuku e arriviamo a Sugamo, per trovarlo potete inserire in Google Maps direttamente il Tempio Koganji.
In questo modo, usciti dalla metropolitana potrete seguire le indicazione ed arrivare alla “porta” che conduce al tempio e alla via più nota di Sugamo.
Infatti appena arrivati qui guardatevi intorno, troverete studi medici, chiropratici, anche piccoli studi di riflessologia e massaggi benefici alle mani.
Ma anche negozi di bastoni per camminare, scarpe comode, vestiti caldi e confortevoli, giocattoli per i nipoti.
I negozietti che vendono cibo sono tutti carinissimi e i dolcetti venduti meravigliosi alla vista, ma anche molte alghe e il katsuobushi grattugiato al momento.
In questa via di Sugamo, la vita di Tokyo rallenta incredibilmente, poche le persone che camminano per strada e con molta lentezza.
Il Tempio Kongaji
Il Tempio Kongaji si trova al centro di questa via, piccolo ma tradizionale, si respira aria di tranquillità e serenità.
Qui si trova la statua della dea Kannon, che si dice abbia proprietà curative per il benessere e la salute.
E’ credenza venire al Tempio Kongaji, portare con sè una salvietta bianca (o acquistarla direttamente al Tempio) e lavare la statua della dea.
Precisamente va lavata e strofinata nelle parti dove si vuole essere curati, ogni giorno le persone del quartiere eseguono questa pratica.
Lo abbiamo fatto anche noi e visto che non eravamo attrezzati per il lavaggio della statua, una gentile signora giapponese ci ha prestato il suo bicchiere per bagnare e lavare la dea.
Oltre alla statua, il tempio è molto semplice e con poche persone a visitarlo, come dicevamo all’inizio qui il tempo sembra sia rallentato.
DI fianco al tempo una piccola piazza con tante panchine con gli anziani a riposo, ad osservare noi turisti che visitano la loro divinità.
I giorni 4,14 e 24 di ogni mese sono i più propizi per le divinità del luogo, infatti sono le giornate dove troverete più devoti.
Il potere delle mutande rosse vendute a Sugamo
Passeggiando per la Jizo-Dori, la via più nota del quartiere di Sugamo, si notano diversi negozi che vendono indumenti intimi di colore rosso.
Il motivo è molto semplice e ve lo spieghiamo subito: secondo la tradizione giapponese, gli indumenti rossi regalati a persone over 60 portano fortuna per la salute.
Ma non sbagliatevi, non è il classico porta fortuna che si regala a capodanno come per noi occidentali, il motivo è molto più esoterico.
Infatti, 3-4 cm sotto l’ombelico c’è un punto di pressione chiamato Tan-Den, dove basta un tocco per impartire calore al corpo.
Questo punto di pressione è vitale nella medicina Orientale, visto che si ritiene sia il luogo dove viene emanata tutta l’energia del corpo.
Le mutande rosse che vengono vendute nel quartiere di Sugamo, sono create apposta per fare pressione su questo punto.
Si ritiene che indossandole si stimoli la concentrazione, l’energia vitale e migliorino le naturali capacità di guarigione.
Avete dubbi sul fatto che le abbiamo acquistate anche noi?
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3 Marzo 2023 alle 11:27
Ma che meraviglia! Di questo posto, Sumago, a Tokyo, non ne avevo mai sentito parlare, ma da quello che scrivi, merita una sosta! Un quartiere di adattissimo alla mia veneranda età, oramai😅
3 Marzo 2023 alle 11:35
Noi ci siamo innamorati di questo quartiere così tranquillo è pieno di carinissimo anziani!
4 Marzo 2023 alle 08:31
Ho seguito su Facebook il vostro viaggio in Giappone e dalle foto sembravate felici come due bambini davanti a una scatola di cioccolatini!
A questo punto sarei molto curiosa di sapere se le mutande funzionano, così ho una scusa in più per convincere il resto della famiglia ad andare in Giappone!!!
8 Marzo 2023 alle 04:59
Il vostro articolo mi ha condotto ad una rifessione: in un primo momento ho pensato, che bello e funzionale, e mi è sembrata un’ottima idea quella giapponese di creare un sobborgo ad hoc per i vecchietti. Poi riflettendo mi è sembrata una specie di ghettizzazione. Forse gli anziani dovrebbero vivere assieme a tutti gli altri, adulti, bambini, mi immagino anziana e che tristezza essere circondata solo da altri vecchietti! Anche perché, con il design for all, comunque le città dovrebbero essere a misura di tutti (anziani, persone diversamente abili, bambini, ect). Che ne pensate?
12 Marzo 2023 alle 17:35
Una città così grande come Tokyo ha posto per tutti, ma magari un anziano non ha nemmeno voglia di fare scale e ascensori per andare ad acquistare qualcosa per se, oppure prendere 3/4 metropolitane diverse per andare dal medico… Secondo me avere un quartiere dove poter fare le cose di tutti i giorni in semplicità non così male, è un po come abitare in un piccolo borgo, ci si conosce tutti e ci si aiuta 😉
8 Marzo 2023 alle 10:27
Non ho nemmeno il più piccolo dubbio sul fatto che abbiate comprato mutande rosse… però di questo articolo mi ha fatto morire l’inizio “Grazie a La Pina”, perchè in effetti anche io ricordavo di questo quartiere grazie a lei! 😂
12 Marzo 2023 alle 17:37
Me ne ero innamorata dalla prima volta che ho letto de quartiere dal libro de La Pina ed è stata la prima cosa segnata sull’itinerario! 😂