L’autrice Federica Fiorani ci regala un’esperienza letteraria unica con il suo ultimo romanzo, “Tempesta sull’Aura Maris”.
Nel vasto panorama della letteratura gialla contemporanea, spesso emerge un autore o un’autrice che sa catturare l’immaginazione dei lettori con trame avvincenti e ambientazioni intriganti.
In questo avvincente thriller, Fiorani ci trasporta in un mondo di lusso e mistero, a bordo di una sontuosa nave da crociera.
Il romanzo promette di essere un’immersione in un mondo di segreti, intrighi e colpi di scena, con il mare come sfondo.
In questo articolo, esploreremo il mondo affascinante creato da Federica Fiorani in “Tempesta sull’Aura Maris”, attraverso una recensione approfondita e un’intervista esclusiva con l’autrice stessa.
Preparatevi a salpare verso una lettura avventurosa e misteriosa che vi terrà incollati alle pagine fino all’ultima parola.

Di cosa parla Tempesta sull’Aura Maris

L’Aura Maris, una lussuosa e scintillante nave da crociera, salpa da Savona per un viaggio che la porterà a toccare alcune località del vecchio continente. Per poi attraversare l’Atlantico e raggiungere i Caraibi.
A bordo si trova un microcosmo variegato di persone, diverse per lingua, cultura e appartenenza sociale. Tra ricchi passeggeri e personale proveniente da tutto il mondo.
A dirigere questa sorta di città galleggiante, ricca di contraddizioni e sempre in movimento, è Piergiorgio Cantone, comandante di grande esperienza, ormai prossimo alla pensione.
Ma la serenità dei primi giorni di navigazione viene presto squarciata dalla misteriosa scomparsa di una giovane passeggera.
Mentre le ricerche per trovarla si fanno frenetiche, una nuova minaccia incombe sull’Aura Maris. E costringerà il comandante a fare appello a tutte le sue risorse per uscire dalla peggiore situazione della sua lunga carriera.

La mia recensione

Il romanzo “Tempesta sull’Aura Maris” si apre con una raffinata descrizione dei personaggi che solcheranno le pagine dell’opera, gettando le basi per un’avventura avvincente.
Il lettore ha il privilegio di immergersi nelle vite e nei ruoli di ognuno di loro. Creando un legame profondo con i protagonisti che lo accompagnerà per tutta la storia.
La vita a bordo di una nave da crociera è splendidamente delineata, rivelando aspetti nascosti e segreti svelati solo da chi fa parte del suo equipaggio.
Questo tocco dietro le quinte offre una prospettiva unica che spesso sfugge al conoscitore occasionale delle crociere, arricchendo la narrazione con una profondità sorprendente.

“Tempesta sull’Aura Maris” è un autentico gioiello nel panorama dei libri gialli.
Mentre si sfoglia ogni pagina, la mente del lettore danza tra sospetti e ipotesi sul mistero in agguato. Un enigma che sarà finalmente risolto solo nelle pagine conclusive del romanzo.
La suddivisione impeccabile dei capitoli agevola la lettura e mantiene il lettore incollato alle pagine, incapace di staccarsi da questa storia.
La scrittura di Federica Fiorani è semplice e scorrevole, un vero piacere per chi ama i thriller.
L’autrice ci trasporta attraverso un vortice di misteri e colpi di scena, immergendoci letteralmente in un mare di suspense e avventura.
Leggendo questo romanzo, ci si sente catapultati in alto mare, vivendo le emozioni dei classici libri gialli di un tempo, in un modo che ricorda l’indimenticabile stile di Agatha Christie.
“Tempesta sull’Aura Maris” è una lettura che cattura e coinvolge dall’inizio alla fine, un’esperienza imperdibile per gli amanti del genere.

Intervista all’autrice Federica Fiorani

Ringrazio di cuore l’autrice Federica Fiorani per la gentilezza e la disponibilità dimostrate nel rispondere alle mie domande.
È stato un privilegio poter approfondire la sua visione e il processo creativo dietro il romanzo “Tempesta sull’Aura Maris”.
Per chi desidera scoprire ulteriori dettagli sulla carriera e le opere di Federica Fiorani, vi invito a visitare il suo sito web ufficiale.
Lì troverete informazioni dettagliate sulla sua bibliografia, per continuare ad esplorare il mondo affascinante di questa talentuosa autrice.

Salve, com’è nata la tua passione per la scrittura?  

La passione per la scrittura è nata in parallelo a quella per la lettura. Sin da bambina, infatti, sono stata un’avida lettrice, spaziando tra tutti i generi. Molto presto ho cominciato a immaginare nuove storie. Il passo verso il desiderio di  metterle su carta e condividerle con gli altri è stato breve.

Cos’è per te scrivere?  

La scrittura per me ha diversi significati e sfaccettature, è un modo di esprimermi, di comunicare e mettermi in relazione con i lettori, di capire meglio me stessa e il mondo.

Quali emozioni hai provato nello scrivere questo romanzo, Tempesta sull’Aura Maris? 

Nell’ideazione e nei passaggi di scrittura che scorrevano più fluidi, mi sono immersa completamente nella storia, riuscendo a percepire le emozioni dei protagonisti. In questo romanzo giallo mi è piaciuto esplorare uno scenario particolare, una lussuosa nave da crociera che improvvisamente si ritrova in balia di una tempesta nel mezzo dell’Oceano Atlantico. Nonostante l’Aura Maris sia una nave mastodontica e dotata delle più sofisticate tecnologie non è che un fragile puntino a confronto con l’immensità dell’oceano e la furia della natura.     

E quanto hai messo di te in questo libro?  

In ogni libro metto sempre un pezzettino di me stessa, qua e là, anche se non ho vissuto esperienze simili.

Cosa deve aspettarsi il lettore dal tuo libro? 

I lettori devono aspettarsi una storia avvincente, un giallo che ruota attorno a un viaggio e a un mistero, in cui è facile immergersi nei punti di vista dei numerosi personaggi. La storia è ambientata su una nave da crociera, una sorta di città galleggiante in perenne movimento, abitata da persone diverse per origine, lingua e condizione sociale.

Chi sono i tuoi maestri letterari a cui ti ispiri o prendi spunto?  

Mi ispirano tutti quegli autori che riescono a coinvolgere, che instillano il dubbio, stimolano la riflessione o presentano uno sguardo originale sulle questioni. Per citarne alcuni, apprezzo particolarmente George Orwell, Friedrich Dürrenmatt, Nadine Gordimer, Ray Bradbury. 

Non saprei però dire se questi scrittori abbiano influenzato il mio modo di scrivere, lascio il giudizio ai lettori.

Ci regali un breve estratto del romanzo? 

Certamente. Ecco l’incipit:

“Un’ombra sinistra, una minaccia che incombe vaga, appena percettibile. Non avrebbe saputo come altro descrivere quella sensazione indefinita che lo coglieva ormai quotidianamente, rubandogli il fiato. A questo stava pensando il comandante Piergiorgio Cantone mentre l’Aura Maris, magnifica e scintillante, attraccava in perfetto orario, alle undici del mattino, al porto di Savona. La mastodontica nave da crociera era un gioiello che coniugava l’estremo lusso degli arredi e delle finiture con le attrezzature più all’avanguardia e automatizzate che si potessero trovare. Inaugurata solo un paio di anni prima, era la punta di diamante della flotta della Sunrise Cruises.

Il comandante emise un breve, impercettibile sospiro di sollievo al pensiero che anche quella crociera era terminata secondo il programma, facendo attenzione però a non fare trasparire i suoi pensieri al resto dell’equipaggio presente sulla plancia di comando. Era conscio di quanto fosse importante, nella sua posizione, dare sempre un’impressione di calma e autorevolezza.

Aveva davanti a sé poco meno di un anno prima di ritirarsi in pensione e negli ultimi tempi quella prospettiva l’aveva reso più apprensivo del solito. Faceva quella vita da trent’anni e l’amava profondamente, ma si era reso conto che era venuto il momento di dirle addio e lo voleva fare senza macchiare in alcun modo la sua carriera impeccabile. Ma, poco dopo aver presentato la domanda di pensionamento, le sue certezze sembravano essersi incrinate.

Senza un motivo apparente, aveva la costante sensazione che qualcosa di strano e imprevedibile sarebbe potuto accadere da un momento all’altro; inoltre aveva cominciato a dubitare delle sue capacità, fino al punto da sentirsi costretto a ricontrollare le proprie azioni e disposizioni un numero esagerato di volte. Forse era solo il riflesso di quell’orribile vicenda avvenuta non lontano da lì, nei pressi dell’Isola del Giglio. Pur non avendo nulla a che fare con quanto era successo, ne era rimasto profondamente turbato. Era convinto di essere l’opposto di quel comandante, che con la sua superficialità e codardia aveva causato il disastro; tuttavia quella tragedia continuava a tormentarlo e a gettare un’ombra inquietante sui mesi successivi.

Cantone osservò il cielo plumbeo dalle ampie vetrate che occupavano tre lati del modernissimo ponte di comando, poi passò le consegne al primo ufficiale. Prima della ripartenza avrebbe avuto qualche ora di tempo libero, che aveva intenzione di trascorrere a terra, in compagnia di alcuni amici che vivevano in città. Dopo essersi cambiato velocemente nella sua ampia ed elegante cabina, ubicata a poca distanza dal ponte di comando, si diresse verso l’uscita. La nave era in fermento e brulicava di persone in movimento: i passeggeri si incamminavano verso le uscite, trascinando piccoli trolley, mentre i facchini trasportavano le valigie più grandi; alcuni membri dell’equipaggio li salutavano con cortesia e controllavano che tutto si svolgesse ordinatamente.

Nelle cabine ormai abbandonate si affrettavano gli addetti alle stanze: le camere dovevano essere impeccabili per l’arrivo dei nuovi passeggeri poche ore più tardi, mentre squadre di addetti alle pulizie setacciavano tutte le aree comuni per rendere quegli spazi puliti e scintillanti. La lussuosa nave da crociera avrebbe dovuto risplendere come uno specchio e mostrarsi in tutta la sua magnificenza ai nuovi arrivati. Era uno spettacolo che si ripeteva a ogni fine crociera: tremilacinquecento persone che se ne andavano e altrettante che arrivavano. Era come se una città cambiasse di continuo i due terzi della sua popolazione. Solo che quella era una città speciale, una sorta di cittadina galleggiante sempre in movimento, con regole proprie e una popolazione variegata con origini e lingue diverse di cui il comandante era garante e principale responsabile. Quell’avvicendarsi continuo di persone l’aveva sempre affascinato, nonostante vi avesse fatto ormai l’abitudine.

Nel flusso di passeggeri che abbandonavano la nave, si mescolarono anche alcuni dipendenti, quelli che non erano direttamente coinvolti nelle pulizie o in manutenzioni, e a cui erano state concesse un paio di ore libere.

Il comandante Cantone scese lungo la passerella e si allontanò velocemente, augurandosi di avere qualche ora di tregua da quei pensieri opprimenti che erano diventati ormai una costante nelle sue giornate a bordo dell’Aura Maris.”

Qual è il primo libro che hai pubblicato?  

Il primo libro che ho pubblicato è “Morte nella camera della malata”, una storia che prende l’avvio da un quadro di Munch, che dà il titolo al libro,  sviluppandosi in un giallo psicologico in cui si fondono mistero, suspense e arte. Questo libro ha un percorso un po’ travagliato: inizialmente l’ho pubblicato in self publishing con questo titolo, successivamente ha suscitato l’interesse della casa editrice Libromania del gruppo De Agostini, che l’ha ripubblicato con il titolo “Omicidio a New York”. La collaborazione con questa casa editrice è però terminata alla fine dello scorso anno, quando ha cessato l’attività. Essendo quindi tornata in possesso dei diritti, ho riproposto nuovamente il romanzo in self publishing con il titolo originale. 

Hai un nuovo libro tra i tuoi progetti futuri? 

Ho molte idee, ma non ho ancora un progetto ben avviato. Tra le altre cose, ho in mente di scrivere una storia su due persone che, per motivi diversi, si trovano ad affrontare un periodo molto buio a causa di un evento traumatico e che trovano la forza di uscirne l’uno nell’altra.   

Il romanzo Tempesta sull’Aura Maris di Federica Floriani è pubblicato in esclusiva su Amazon, 261 le pagine.

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