Sarzana è il secondo comune più popoloso della provincia della Spezia, dopo il capoluogo spezzino, e la quinta area urbana della regione.
Il comune si trova nel levante ligure, nel cuore della Lunigiana ed è inserito nel Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra.
Si trova a pochissimi chilometri dal mare di Lerici nella parte della Liguria e dal confine con la regione Toscana.

Storia di Sarzana

Grazie alla sua posizione, la città di Sarzana è dalla sua fondazione crocevia di importanti vie di comunicazione tra la Liguria, la Toscana e l’Emilia-Romagna.
Sin dall’antichità fu centro agricolo, commerciale e strategico di grande rilievo.
Già in età medievale importante centro religioso e giuridico, con la sede vescovile e del tribunale.
Il nome Sarzana appare citato per la prima volta in un diploma dell’imperatore Ottone I datato al 963, nel quale viene riconosciuto al vescovo di Luni il possesso del castrum Sarzanae.
Doveva all’epoca trattarsi probabilmente di un piccolo borgo fortificato, situato dove attualmente si trova la fortezza di Sarzanello, a controllo delle vie che percorrevano il fondovalle.
In realtà il luogo dove sorge oggi il borgo doveva esser popolato già in epoca neolitica, in virtù dei reperti archeologici rinvenuti.
Alla conquista romana della piana lunense si lega con tutta probabilità la toponomastica del luogo.
Il nome deriva probabilmente dal prediale femminile Sergiana da Sergius, a cui si aggiungerà presto la denominazione militaresca di castrum.

La sua posizione geografica ha fatto di Sarzana una vera e propria terra di confine, un punto di contatto tra usanze, tradizioni e storie differenti.
Nei pressi di Sarzana scorre il fiume Magra, il cui bacino è alimentato anche dall’affluente sarzanese del torrente Calcandola.

Lo stemma di Sarzana

Lo stemma è stato concesso con l’apposito Reale decreto datato al 9 marzo del 1893.
Esso è composto da uno scudo, a forma gotica, che racchiude la simbologia ed è ornato a destra da un ramo di olivo e a sinistra da un ramo di quercia uniti da un nastro.
La luna e la stella, presenti anche in molti altri stemmi di città appartenenti all’area Lunigiana, insieme all’acronimo O.P.Q.L. ricordano l’origine dall’antica colonia romana Luni.
L’acronimo O.P.Q.L. infatti, corrisponde a «Ordo PopulusQue Lunensium», che significa governo e popolo di Luni.

Tour in fuoristrada alle cave di marmo di Carrara

Architetture religiose

La presenza secolare della sede vescovile a Sarzana fu senz’altro uno dei motivi principali che hanno indotto la commissione della costruzione delle chiese sarzanesi.
Ma soprattutto uno dei motivi principali della venuta a Sarzana di maestri scultori, pittori del medioevo.

Concattedrale di Santa Maria Assunta

Concattedrale di Santa Maria Assunta, nel centro storico di Sarzana, fu edificata sull’area dove sorgeva la pieve di San Basilio a partire dal 1204.
I lavori di costruzione terminarono nel 1474 con il compimento della parte superiore della facciata ad opera di Leonardo Riccomanni da Pietrasanta.
Successivamente alla conclusione dei lavori, nel 1735 furono poste sulla facciata le statue di sant’Eutichiano al centro, di Sergio IV a sinistra e di Niccolò V a destra.

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Pieve di Sant’Andrea nel centro storico di Sarzana

La pieve è l’edificio sacro più antico di Sarzana, risalente tra il X secolo ed il XI secolo, ricordata per la prima volta come sede del Sinodo del 1137.
Venne costruita in tre fasi distinguibili da alcuni elementi sia architettonici che testamentari.
All’interno si trovano sculture marmoree del XIV e XV secolo, raffiguranti il patrono di Sarzana, sant’Andrea, ed i santi Pietro e Paolo.
Una fonte battesimale decagonale con basamento marmoreo di Giovanni Morelli da Carrara, e una Vocazione di Santi Giacomo e Giovanni Battista del Fiasella ed altri dipinti.
Notevole sull’altare di sinistra la venerata immagine miracolosa della Madonna delle Grazie.
I recenti scavi, all’interno della pieve, hanno riportato alla luce, oltre ad un forno per la fusione dei metalli, una serie di reperti.

Chiesa di San Francesco

Chiesa, convento e chiostro di San Francesco fuori le mura del centro storico. La chiesa sorge su una piazza appena fuori delle mura.
La prima notizia documentata dell’edificio religioso risale al 1238, ma la tradizione vuole che San Francesco stesso passò da Sarzana e fondò il convento.
Alla fine del XIII secolo il convento era ancora in costruzione, mentre nel XV fu ampliato con il dormitorio ed il chiostro. L’impianto è a croce latina.

Chiesa di Nostra Signora del Carmine

Chiesa di Nostra Signora del Carmine, fuori le mura del centro storico, del XVII secolo.
Custodisce il dipinto Madonna con il Bambino e i santi Carlo Borromeo, Bernardino da Siena e Antonio di Padova opera del pittore vicentino Francesco Maffei, uno dei più importanti pittori veneti del XVII secolo.

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Architetture civili a Sarzana

Il centro storico di Sarzana è ricco di palazzi signorili, fatti costruire dalle nobili famiglie per propria dimora.

Palazzo De Benedetti del XVI secolo

Voluto dal cardinale Filippo Calandrini, il quadrangolare edificio fu edificato nel luogo dove – in epoca medievale – sorgeva il palazzo del Comune.
Dove, come riportato nei documenti storici del 1306, Dante Alighieri, nel ruolo di ambasciatore per la famiglia Malaspina, arrivò ad un accordo di pace con il vescovo di Luni Antonio Nuvolone da Camilla (Pace di Castelnuovo).
Nel 1560 il palazzo passerà ai discendenti della famiglia De Benedetti che si prodigheranno ad un nuovo rinnovamento pittorico delle sale con affreschi del pittore sarzanese Luigi Belletti.

Palazzo Lucri, già palazzo Parentucelli-Calandrini

Corredato da un ampio porticato presenta nella facciata un medaglione affrescato ritraente la Vergine Immacolata con san Giuseppe.
Secondo la tradizione qui nacque Tommaso Parentucelli il 15 novembre 1397, futuro pontefice di Roma come Nicolò V.
Oltre allo stemma papale, collocato nel primo pianerottolo del vano scale, è murato sulla facciata lo stemma vescovile di Antonio Maria Parentucelli, primo vescovo della nuova diocesi di Luni-Sarzana.

Palazzo Magni-Griffi del 1783

È un significativo esempio di classicismo settecentesco che nella sua struttura essenziale prelude all’avvento del Neoclassicismo.
Nella facciata scompare ogni elemento decorativo e rimane solo la geometria delle cornici, in gioco composito curvilineo e triangolare dei timpani.
Nell’atrio e nello scalone si trova il gusto scenografico barocco, che torna ad animare lo spazio, grazie al gioco di colonne e balaustre che filtrano la luce proveniente dal cortile interno.

Palazzo Neri e Palazzo Sartori a Sarzana

Palazzo Neri del 1840. Costituito da una facciata composita e sobria, ha al suo interno le sale tutte affrescate. Il giardino con il pozzo dell’antico convento delle Clarisse, su una parte del quale è sorto il palazzo, costituisce un elemento architettonico originale.
Tutto l’isolato era occupato dalla chiesa e dal convento, con un’area di pertinenza che occupava parte della vicina piazza Garibaldi.
Soppresso il convento con la dominazione napoleonica, l’edificio fu residenza privata e locanda (“Locanda della posta”); qui nel 1839 morirà la nipote di Napoleone, Charlotte Napoléone Bonaparte. Acquistato nel 1840 da Pietro Neri, il palazzo riscoprì una nuova fase d’abbellimento negli spazi e nelle forme attuali.

Palazzo Sartori del XIV secolo, assieme al vicino palazzo Neri faceva parte del quattrocentesco convento delle Clarisse.
Il palazzo verrà nel 1850 restaurato dalla marchesa Aurelia Pareto Spinola, moglie del marchese Alessandro Magni Griffi e già vedova del nobile Ilario Lari. Palazzo Tusini del XIV secolo.
Edificato nel tardo Cinquecento per volere della famiglia Bernucci, forse sui resti di una preesistente casa-torre del medioevo, il palazzo ha subito diversi rimaneggiamenti nel corso del Settecento.
Di proprietà dei vari discendenti Bernucci fino al 1850, fu venduto ai Tusini presumibilmente per motivi economici.

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Palazzo Picedi-Benettini-Groppallo del 1720

È una costruzione che si erge secondo un impianto tardo rinascimentale toscano e ha nella facciata la sua forma più originale.
Già il basamento in bugne appiattite è ornato da splendide grate in ferro battuto.
Al piano nobile il ritmo è scandito dalle cornici delle finestre e dall’alternanza dei timpani curvilinei con quelli triangolari, motivo ripetuto con più leggerezza all’ultimo piano.
Tra i visitatori del palazzo:

  • La duchessa di Parma Maria Luigia in occasione dell’apertura del lavori per la nuova via della Cisa
  • Papa Pio VII che concesse alla cappella interna del palazzo il titolo di cappella gentilizia
  • La contessa Laura Picedi e il marchese Giacomo Groppallo, quest’ultimo promotore della bonifica privata della zona paludosa tra Luni e Marinella di Sarzana.

Palazzo Vescovile

La costruzione del palazzo si rese necessaria dopo il trasferimento a Sarzana, nel 1465, del titolo diocesano della nuova diocesi di Luni-Sarzana.
L’edificio verrà portato a compimento nel 1471 sotto la guida vescovile di Antonio Maria Parentucelli. Conserva diversi affreschi, arredi e ritratti delle più note personalità religiose diocesane.

Teatro Impavidi a Sarzana

Teatro Impavidi, edificato all’interno del soppresso complesso conventuale dei frati Domenicani. Edificato tra il 1807 e il 1809, su progetto di Paolo Bargigli e di Bernardo Valenti, è l’unico teatro cittadino e il secondo, per capienza (940 posti), della provincia spezzina.
Subì ingenti danni per un crollo del soffitto nel 1815 e per la perforazione della volta causata da una bomba nella seconda guerra mondiale.
Gli ultimi restauri risalgono al periodo 1996-2005.

Piazza Giacomo Matteotti

L’antica “piazza della Calcandola” (oggi piazza Giacomo Matteotti) rappresenta senz’altro il cuore del centro storico monumentale di Sarzana.
In questo luogo la mattina del 6 ottobre del 1306, ante missam, Dante Alighieri ricevette la procura in bianco da Franceschino Malaspina, marchese di Mulazzo.
Essa sarebbe valsa la mattina stessa la pace con il vescovo-conte di Luni, Antonio Nuvolone da Camilla.
Si tratta dell’unico luogo certo (assieme al palazzo vescovile di Castelnuovo Magra, teatro del trattato di pace) della presenza di Dante di tutta la biografia dell’esilio.
Nel 1906 la piazza fu teatro delle prime celebrazioni ufficiali dell’Anno Dantesco e vi fu affissa la celebre epigrafe, dettata da Achille Pellizzari, che si conclude con lo splendido verso Orma di Dante non si cancella.

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Monumento ai caduti di Carlo Fontana, del 1934, al centro di piazza Matteotti

Voluto per onorare i militari caduti nel corso della Prima guerra mondiale, il monumento raffigura, su un lato, alcuni soldati che in braccio trasportano un cannone lungo un sentiero di montagna.
Nella parte alta del monumento spicca la “Vittoria alata” – detta “la Procellaria” – anch’essa opera dello scultore Fontana.

Il Genio della Stirpe, di Carlo Fontana, collocato in piazza Garibaldi

Conosciuto, erroneamente, come il monumento a Giuseppe Garibaldi, il monumento del Fontana, progettato nel 1907 e portato a termine nel 1914.
Vuole simboleggiare in realtà l’avvenire e il futuro del popolo italiano con la protezione di Garibaldi, uomo chiave e tra i personaggi più importanti del Risorgimento e dell’Unità d’Italia.
La statua, raffigurante un gigante con scudo su cui campeggia il profilo dell’Uomo dei due mondi, è stata ricavata da un unico blocco di marmo bianco di Carrara.
Dopo la sua realizzazione nelle cave, è stata trasportata a Sarzana con un buon numero di buoi e collocata con un’apposita attrezzatura sopra il basamento.

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Fortezza di Sarzanello

Uno dei simboli di Sarzana è la fortificazione militare che sorge sulla vicina collina di Sarzanello, da cui appunto prende la denominazione, e domina la vallata del Magra.
Antica sede vescovile, la fortezza fu per secoli presidio militare della vallata, centro nevralgico e strategico, e fu spesso al centro delle contese militari della zona.
Attualmente la fortezza è visitabile solo negli orari di apertura, mentre l’intera collinetta è liberamente accessibile ed è un punto panoramico suggestivo su tutta la vallata.
Sovente la fortezza ospita eventi culturali come mostre o eventi musicali.

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La Cittadella o Fortezza di Sarzana o Fortezza Firmafede

La Cittadella o Fortezza Firmafede fu la prima fortificazione cittadina sarzanese, edificata inizialmente nel 1249 con la cinta muraria della città, grazie all’aiuto dei Pisani alleati della città.
Nel 1324 Castruccio Castracani apportò numerose e rilevanti modifiche ai sistemi difensivi.
Successivamente il complesso fu distrutto dai Fiorentini, guidati da Lorenzo de’ Medici, nel 1487 durante la “Guerra di Serrezzana”.
La Cittadella attuale fu realizzata sui ruderi della precedente per ordine dello stesso Lorenzo de’ Medici.
Che si avvalse del lavoro dei migliori architetti militari fiorentini dell’epoca come Giuliano da Sangallo, Francesco di Giovanni detto il Francione e Luca del Caprina.
Nel 1494 i Genovesi rientrarono in possesso di Sarzana, grazie alla vendita della stessa da parte di Carlo VIII al Banco di San Giorgio, e completarono i lavori della cittadella.
Nel secolo scorso il complesso venne utilizzato come carcere, mentre oggi è utilizzata come sede di manifestazioni culturali e mostre.
Costituita da un corpo di fabbrica principale, di forma quadrilaterale regolare, con al suo interno un maschio centrale.
E’ circondata da un imponente sistema murario di difesa, a cui è frapposto un ampio e profondo fossato.
L’accesso principale avviene tramite un percorso che passa attraverso un ponte in pietra che conduce al portone principale, il quale si apre a un cortile interno molto ampio, laterale al corpo centrale.

Le porte ed i torrioni

Sarzana era difesa da una cinta muraria segnata da una serie di torrioni che costituivano l’accesso al borgo.
Il Torrione Testaforte a sud ovest, il Torrione Genovese ed il Torrione Stella a nord ed il Torrione San Francesco a nord est.
Il Torrione Testaforte, fu costruito nel 1513 dal podestà sarzanese Luchino Stella.
Sul torrione la famiglia Carpena costruì successivamente la propria residenza, Villa Carpena appunto.
Il torrione si congiunge con la Cittadella attraverso un camminamento che sormonta Porta Romana, l’accesso meridionale della città.
Dalla parte opposta, percorrendo l’attuale via Mazzini si arriva all’altra porta della città: Porta Parma.
Tale accesso è l’anello di congiunzione tra altri due torrioni: il Torrione genovese o di S.Giorgio ed il Torrione Stella.
Sul bastione del primo è ancora visibile San Giorgio che uccide il drago, simbolo e testimonianza della presenza genovese in città.
A pochi metri dalla porta parte una strada lastricata in ciottolato detta via Torrione Genovese, che ripercorre le antiche mura fino a raggiungere piazza San Giorgio.
Dalla parte opposta a via Torrione Genovese, si dipana via Torrione San Francesco che conduce al torrione omonimo:
Anch’esso edificato nel 1513 e ulteriore bastione a difesa della zona settentrionale della città.

Cucina

La gastronomia sarzanese ricalca, con alcune varianti minime, la cucina ligure e lunigianese, in particolar modo i prodotti da forno come la farinata, le focacce, i testaroli.
Specialità tradizionali sono i ravioli, i “tagiarin”, la scarpazza (torta di verdura), la torta di riso salata chiamata “torta scema” e il castagnaccio.
Tra le colture va ricordata la varietà di zucchino denominata “zucchino alberello di Sarzana”.
Tra i salumi tipici invece va ricordata la mortadella nostrale, che, a dispetto del nome, è un particolare tipo di salame morbido.
Tuttavia Sarzana è conosciuta anche per l’originalità di un suo dolce tipico, la Spongata o “spungata”, una torta costituita da pasta sfoglia e ripiena di frutta e marmellata.
Nei dintorni sarzanesi, anche in virtù della presenza di piccole aziende vinicole, si producono discrete quantità di vini bianchi, come il famoso Vermentino delle colline di Luni.
La tradizione vinicola della zona è sottolineata anche dalla varietà di viti coltivate che vanno dal bosco, all’albarola, al trebbiano.

Eventi a Sarzana

“Soffitta nella strada”, rassegna di mercato dell’antiquariato e del modernariato che si svolge nel periodo estivo.
Su bancarelle che invadono le strade del centro storico, in contemporanea con la più qualificata Mostra nazionale dell’antiquariato.
Festival della Mente, il primo festival europeo dedicato alla creatività, ai percorsi di creazione, di sviluppo delle idee e ai processi creativi in genere.
Vi partecipano grandi personaggi italiani e stranieri, massimi esponenti nei campi dell’arte, della letteratura, delle scienze e talvolta dello spettacolo.
Infine la Fiera tradizionale delle nocciole, con banchetti gastronomici per tutto il paese, che si tiene generalmente in primavera.

Come arrivare

Sarzana è raggiungibile grazie al proprio casello autostradale sull’autostrada A12.
Ha una stazione ferroviaria, denominata semplicemente Sarzana, sulla linea Pisa-La Spezia-Genova nel tratto locale compreso tra le stazioni di La Spezia Centrale e Pisa Centrale.
Essa è dotata di quattro binari all’attivo e si muove tra le principali stazioni entro le quali è compresa su una linea a doppio binario.
Vanta inoltre una posizione strategica, è infatti situata a pochi passi dal centro ed è ben servita sia da bus che da taxi.

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