L’autore Marco Conti oggi ci porta in gita nella bella città di Cremona in questo nuovo guest post che vi invitiamo a leggere.
Prima ci ha portato con sè in Norvegia: il giro del Paese Scandinavo in auto e in Scozia, viaggio nel paese delle Highlands.
Dopo ci ha accompagnato a Treviglio, città da scoprire e nella bella Bergamo, ed ora una interessante visita a Cremona.

Cremona, la sua storia

Cremona sorge sulla riva sinistra del fiume Po’. Le radici celtiche sono visibili nel nome della città: crem significa luogo rialzato.
I Romani svilupparono poi le opere fluviali per sfruttare al meglio le risorse naturali di cui dispone e farla diventare un’importante città commerciale.
I Bizantini invece trovarono in Cremona l’avamposto verso occidente. Nel 1098 Cremona raggiunse l’autonomia comunale e partecipò alle lotte fra Impero e Lega Lombarda.
Venne poi conquistata dai Visconti e nel 1441 passò sotto gli Sforza. Nel 1449 venne annessa alla
Repubblica di Venezia.
Nel Rinascimento fiorì la scuola pittorica cremonese. Affreschi di grande valore si possono trovare nella Chiesa Gotica di Sant’Agostino e nella Chiesa di San Sigismondo fatta erigere fuori dalle mura cittadine nel 1400.

Cremona e la musica

In campo musicale Cremona è conosciuta per essere la città natale di Stradivari (nato nel 1643) di Claudio Monteverdi e di Amilcare Ponchielli a cui è intitolato l’ottocentesco teatro cittadino della metà del 500 e famoso per aver saputo plasmare il moderno violino con Andrea Amati, un abile liutaio. L’innovazione fondamentale portata dal violino, fu il passaggio dal “pizzico” all’arco.
A Cremona sono presenti oltre 100 liuterie; essere liutaio significa avere una grande passione, amare il legno ed avere una grande cura dei particolari.
Nel Palazzo comunale sono conservati oggetti appartenuti a Stradivari e all’interno dell’auditorium, si può fare l’esperienza dall’ascolto dei violini oltre ad ammirare una grande scultura in legno d’acero che è il legno con cui viene fabbricato il violino.

Visitare la città di Cremona

Il cuore della città è la Piazza del Comune, la principale piazza con il Torrazzo, il Palazzo del comune, il Battistero e la Cattedrale di Santa Maria Assunta (conosciuta anche semplicemente come Duomo) del dodicesimo secolo e definita la Cappella Sistina della pianura padana grazie alle opere d’arte ereditate da un passato culturale molto fiorente.
Sotto la loggia si trova lo Stemma cittadino, retto da due simulacri di Ercole: mitico fondatore
della città.
Il Palazzo comunale è noto anche col nome di Palazzo dei nobili o dei Ghibellini per distinguerlo dal Palazzo dei Guelfi che si trova in corso Garibaldi.
Dedicato a Santa Maria Assunta, ha la particolarità del transetto più lungo rispetto al corpo principale della chiesa.
La facciata principale, ha la parte superiore rinascimentale mentre quella inferiore è trecentesca. Il porticato collega la chiesa alla torre campanaria chiamata Torrazzo.
Realizzata in mattoni, è il simbolo della città nonché una delle torri più alte d’Europa.
Ha un’altezza di 111 metri, si accede attraverso la “Porta del Paradiso” e si sale (sono oltre 500 gli scalini) fino in cima dove si può godere di un panorama a 360 gradi sull’intera Lombardia.
Ha un orologio astronomico cinquecentesco con meccanismo funzionante. La sua forma ha ispirato anche un dolce realizzato la prima volta per le nozze di Bianca Maria Visconti, figlia del Duca di Milano, con il capitano di ventura Francesco Sforza. Sto parlando del torrone che rievoca la torre sia nel nome che nella forma.

Ed è proprio il torrone ad essere uno dei grandi protagonisti della tradizione cremonese: cotto per 11 ore e messo poi in uno stampo di legno di faggio evaporato, viene realizzato anche in altre forme: perfino a forma di violino. Ogni anno nel mese di Novembre, migliaia di visitatori affollano le strade nella città durante la festa del torrone a cui partecipano centinaia di espositori e che include anche molti altri eventi culturali e enogastronomici.

Il cibo tipico cremonese

E veniamo al cibo: oltre ai salumi cremonesi, da non perdere sicuramente sono i Marubini: ravioli fatti in casa con ripieno di carne brasata descritti anche nel grande ricettario di Ugo Tognazzi che era di origini cremonesi; il risotto al salva (formaggio cremasco) e rosmarino tritato.
Oltre al torrone, sono molti anche i dolci tipici, (ricordiamo anche che a Cremona in una bottega di via Solferino nasce la Sperlari) fra cui torte e biscotti.
Tipica anche la mostarda di Cremona a base di frutti canditi interi, la giardiniera e le conserve.
Vi lascio con un piccolo consiglio: provate la trattoria El Sorbir con cucina tipica cremasca.

Se volete leggere gli altri guest post dell’autore Marco Conti noi vi consigliamo Iseo e Monte Isola.

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