Un nuovo appuntamento con uno dei guest post dell’autrice Susanna Trippa, un racconto intitolato Avventura al Pireo.
Fa parte di alcuni racconti sul “viaggiare nei primi anni Settanta”, estrapolati dal suo romanzo Come cambia lo sguardo.
La ringraziamo di cuore per questi racconti di viaggio , che sono sempre affascinanti, potete anche leggere Quando si viaggiava in autostop, i viaggi On The Road di Susanna Trippa.

Avventura al Pireo – Un’aiuola come un fiore

E poi vennero i viaggi in Oriente.
La premessa fu un’estate nell’isoletta greca di Paros, ma il grande progetto era quello di muoversi in autostop e arrivare ben più lontano.
Già sulla tangenziale di Bologna, io e il mio inseparabile compagno prendemmo un passaggio fantastico fin quasi a Brindisi.
Da là sulla nave e poi, attraverso lo stretto di Corinto, con lo zaino militare che ci segava le spalle arrivammo ad Atene, come nel mio primissimo viaggio in gita con la scuola.

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Era sera. Il traghetto per Paros sarebbe partito solo il mattino dopo.
Nel caos della città ci ritrovammo, in un’auto sgangherata, con tipi strani che ci offrivano ospitalità.
Allora mi fidavo molto di tutti… troppo. Appena salita, dal sedile dietro vidi le loro facce – prima tutte un sorriso – del tutto cambiate.
Avevano un’aria decisa e dura. Un’occhiata tra noi… poi, in un punto di grande traffico e folla, spalancammo all’improvviso la portiera per scendere e reclamammo i nostri zaini, minacciando che avremmo chiamato la polizia.
Speravamo di essere al sicuro in mezzo a tutta quella gente. Per fortuna fu così.
Loro scaraventarono gli zaini a terra, probabilmente bestemmiando in greco; poi se ne andarono ma solo dopo averci mostrato, sprezzanti, rotoli di banconote che tenevano nel calzino. Il perché di quel gesto non l’ho mai capito del tutto.

Tornammo al Pireo e attendemmo il mattino, davanti alle navi ancorate, in una grande aiuola.

Ed eravamo in tanti, tanti ragazzi che venivano da ogni parte del mondo.
Quella notte, nell’aiuola gremita di sacchi a pelo ma silenziosa, provai una sensazione di pace; non ci si conosceva ma era palpabile nell’aria molta solidarietà.
L’aiuola era come un unico fiore: tutti quei sacchi a pelo, disposti in cerchio, parevano i petali.
Verso l’alba, due uomini s’avvicinarono e così, a parole, iniziarono a importunare due ragazze che viaggiavano sole.
Assonnati ma vigili, tutti quanti – come ci fosse stata una parola d’ordine – alzammo il capo dai sacchi a pelo e ci mettemmo a guardare in quella direzione. Se ne andarono.

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La rivoluzione di quello ch’era stato il Sessantotto, o comunque quanto vi gravitava attorno, si vedeva anche nel modo di viaggiare di quegli anni.
Se si era un po’ prudenti, allora che si era in molti sulle strade, anche fare l’autostop era poi sicuro.

                                                                                                 (continua)

Se volete conoscere meglio Susanna Trippa, potete leggere le recensioni e le interviste all’autrice dei romanzi Il viaggio di una stella e I racconti di CasaLuet.

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