Un nuovo guest post del nostro caro amico e scrittore Marco Conti, che questa volta ci porta alla scoperta di Pavia.
Lasciamo subito la parola a Marco, che ringraziamo per averci fatto conoscere tanti altri città lombarde, come Clusone e Treviglio.

Pavia raccontata da Marco Conti

Il mio nuovo guest post riguarda un’altra città lombarda: Pavia.
Come sempre, vi parlerò di alcuni dei tanti luoghi meritevoli di nota, quelli che mi hanno maggiormente affascinato. Non mancheranno curiosità e consigli.

Pavia è una città lombarda fondata da Liguri e Celti nel 1861.
Capitale del regno longobardo, divenne ben presto il fulcro del commercio fra la pianura e i grandi fiumi.
Federico Barbarossa, giunse fin qui per la sua incoronazione.
E’ una città ricca di mistero, primo fra tutti l’esistenza di un passaggio segreto di collegamento fra gli edifici più caratteristici della città: la Certosa e il Castello Visconteo.
Non meno affascinante, la leggenda del fantasma di Agnese Visconti, figlia di Gian Galeazzo Visconti.

I punti di maggior interesse a Pavia

Il Duomo, con la sua caratteristica cupola centrale ottagonale (la terza più grande d’Italia), le tre navate e le cappelle laterali. Non è solo la sua particolare forma o la sua dimensione a rendere unico questo monumento, ma anche ciò che troviamo all’interno.
Oltre alla cripta con le spoglie del primo Vescovo e Patrono di Pavia (San Siro), troviamo le reliquie delle Santissime spine della corona ci Cristo.

Il Castello Visconteo, dimora di caccia di Galeazzo Visconti, costruito nel 1360, fu teatro della battaglia sanguinosa fra l’esercito francese e l’armata imperiale. All’interno di questo edificio, divenuto sede del municipio e teatro di molte manifestazioni e mostre, troviamo affreschi di grande valore del periodo visconteo-sforzesco.

Il Ponte Coperto, conosciuto anche come Ponte del Diavolo perché una leggenda racconta che venne costruito nel Natale del 999, proprio dal diavolo che volle mettere alla prova gli abitanti del borgo chiedendo in cambio un’anima, rimane al di là della leggenda, un simbolo della città. Ricostruito dopo essere stato bombardato durante la seconda guerra mondiale, collega la città con il vicino e caratteristico Borgo Ticino.

La Certosa di Pavia

La Certosa è sicuramente uno dei monumenti più conosciuti di Pavia, per questa ragione, più che descriverla e farne la storia, vi racconterò qualche curiosità.
Si narra che alcuni frati Certosini, abbiano trafugato la bara di Benito Mussolini e l’abbiano tenuta nascosta per parecchio tempo all’interno della Certosa. Quando vennero scoperti, vennero cacciati.
Entrando si possono notare alcuni bassorilievi di soldati con le teste staccate. Sono i soldati dell’esercito di Napoleone le cui teste diventavano cimeli di guerra.
Pare che i frati, dormissero con una bara sotto il letto. Al momento della morte, queste bare venivano utilizzate solo per trasportarli al cimitero, poi tornavano sotto il letto per il frate successivo.

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Pavia, la città delle cento torri

Pavia era chiamata “La città delle cento torri”. Oggi ne possiamo ammirare solo 5.
Tre in Piazza Leonardo, fra cui la più alta: quella del Maiano, poi Torre San Dalmazio e Torre Belcreda. Altre meno alte si possono trovare fra i vicoli del centro.
Molte sono crollate o sono state demolite. Era credenza popolare, che avere una torre vicino a casa o addirittura incorporata alla propria casa, fosse segno di potenza della famiglia. Più la torre era alta e più accresceva il senso di potenza della famiglia.

L’Università di Pavia

L’Università di Pavia è una delle più antiche d’Italia. Quest’anno è stata riconosciuta come una delle migliori 300 del mondo.
Oltre ad essere molto apprezzata come Università, è anche un luogo ricco di storia e di arte.
Venne fondata da Galeazzo II Visconti, che nel 1361 ottenne da Carlo IV il decreto di fondazione dello Studium su richiesta del governo cittadino.

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La statua della Lavandaia

La Statua della Lavandaia, è dedicata a tutte le lavandaie che lasciavano ogni giorno i panni in ammollo in un grande contenitore di cemento dove rimanevano tutta la notte, per poi essere trasportati e lavati il giorno dopo sulle rive del Ticino. Pare che le lavandaie, lavando i panni, fossero solite cantare le canzoni del Rigoletto di Giuseppe Verdi, in particolare “La donna è mobile”

Curiosità culinarie

Come sempre, non posso chiudere senza lasciarvi qualche curiosità culinaria.
I piatti della tradizione, sono molto vari e vanno dalla zuppa di rane, alle rane fritte o in guazzetto, passando per piatti di pesce di fiume, all’anguilla alla borghigiana oppure al risotto alla certosina.
Non possiamo dimenticare il salame d’oca, la zuppa alla pavese e le lumache.
Se volete mangiare un buon piatto tipico, il centro storico ospita diverse trattorie. Una su tutte che mi sento di consigliarvi, è l’Hostaria il Cupolone: la più antica di Pavia.

Non mi resta che salutarvi… al prossimo post!
Marco Conti

Se volete leggere gli altri guest post dell’autore Marco Conti noi vi consigliamo Iseo e Monte Isola e Bergamo.
Incredibili anche i suoi viaggi on the road all’estero, in Scozia e in Norvegia.

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